15 ottobre 2008

Guillaume Depardieu

Uso volutamente la mia prosa ampollosa per salutare Guillaume Depardieu, morto giovanissimo l'altro ieri.
Sembra fatto apposta: ieri parlavo dei padri che restano accanto ai figli: oggi di un figlio cresciuto senza il padre accanto.
Guillaume l'ho conosciuto in un film misterioso ed evocativo, in quel del Labirinto di Roma: Tutte Le Mattine Del Mondo (Tous les matins du monde, 1991) di Alain Corneau.
Io non piango da una vita. Ma quel film, quelle musiche, quel suo modo distratto di recitare (di contrappunto a quello rigoroso del padre Gerard, che interpreta la stessa persona ma da vecchia), mi segnarono così tanto che, all'uscita della sala, mi appoggiai ai cancelli della parrocchia lì vicino, dove da piccolo cercavo di perforare le mie scarpe sugli spunzoni arrugginiti... e piansi, lontano da tutti, forse anche da me stesso.
Riposa in pace, Guillaume: ogni volta che sentirò la musica di Marin Marais ricorderò quella dolceamara serata che mi hai regalato.


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