30 marzo 2009

spaccarotella

Quand’ero ragazzo, un collega di mio padre fu arrestato perché vendeva congedi a peso d’oro. Il grosso problema fu che aveva un cognome facilissimo da ricordare. Problema più per i figli che per lui, s’intende.

Del resto la storia di Girolimoni è lampante: mica era lui a fare a pezzi i bimbi qui a Roma; eppure ancora oggi il suo cognome viene usato come insulto.

Dunque: Spaccarotella.

Leggendo le cronache, la polizia stradale cerca di sedare una rissa causata da un gruppo di tifosi (sic) laziali contro un pullman di tifosi (sic) juventini. A dire il vero qualcuno parla anche di spranghe ben che conservate nelle auto dei laziali. Notizie che poi lentamente spariscono dall’informazione vera: è necessario cioè creare un martire, pulito e credibile.

Chiariamo una cosa: un poliziotto che spara per sedare un rissa è un coglione (al che mi vien da dire che Genova era piena di coglioni); un poliziotto che spara dall’altra parte di un’autostrada è mille volte coglione.

Chiariamo un’altra cosa: Sandri non avrebbe meritato di morire per nessun motivo.

Detto ciò, urge anche dire che la campagna denigratoria e diffamatoria nei confronti dell’agente Spaccarotella ha raggiunto livelli terribili. Parafrasando la splendida lezione di Saviano dell’altra sera, credo che i giornalisti neanche si rendano conto di come impostano i propri servizi e di quanto questi siano pericolosi per l’incolumità di Spaccarotella.

Da dove venga questa cultura del “dàgli al poliziotto” non è difficile da ricostruire. Io porto sempre l’esempio di Adriano Sofri, che è un paradigma di come in Italia si scelga deliberatamente di usare parole forti contro i servitori dello Stato e mai parole altrettando forti contro chi questo Stato lo mette in pericolo con ogni possibile mezzo (anche il meno eclatante). Poi nessuno - come Sofri, appunto - si prenderà mai la responsabilità di quello che queste parole potrebbero causare all’incolumità del poliziotto di turno.

Del resto qualcuno di voi ricorda il nome del poliziotto ucciso a Catania durante una partita di calcio?

 

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