24 novembre 2009

segreti da tenere segreti

Che Coppola sia un genio non c'è neanche bisogno di dirlo, tanto gli dobbiamo per aver messo al mondo Apocalypse now, i vari Padrino, Dracula, Rusty il selvaggio, Cotton Club, I ragazzi della 56esima strada e Giardini di pietra.
E ricordiamoci che oltre alle pellicole ha contribuito a mettere al mondo una figlia visionaria e intelligente come poche.
Ma che bisogna prenderlo a pizzoni per come ha ridicolizzato il suo ultimo film, anche questo è indubbio.
Grandissima fotografia, per carità; musiche egregie (sia quelle originali che quelle da catalogo); montaggio sapiente del fidissimo Murch... ma qualcosa non torna, e di brutto.
Innanzitutto la storia, molto "telefonata" e prevedibile, che quindi rende lento e quasi insopportabile l'evolversi della vicenda (tutt'al più ci si sbaglia sul mittente della "sorpresa", ma poco conta).
Poi la scelta di Alden Ehrenreich come perno dell'intera vicenda: è così identico a Leonardo di Caprio (ma più inespressivo) che se avessero girato insieme la famosa scena dello specchio, ci saremmo divertiti di più.
Infine il manierismo delle inquadrature nodali e dei tempi narrativi: Coppola imita la figlia , ma con un voyerismo finto estetico e un po' alla Aubrey Beardsley, che disorienta e irrita.
A leggere i critici nostrani e non, questo film sarebbe un capolavoro. Francamente mi sfuggono i criteri con cui vengono elaborate queste visioni. Io brutalmente uso sempre come riferimento mia moglie: se è presa, il film vale; altrimenti c'è qualcosa che non va.



Un piccolo dettaglio: il doppiaggio italico fa pena; come noterete dal trailer originale si parlano molte lingue, rigorosamente banalizzate e appiattite dai nostri curatori... ma è una storia vecchia, ormai.

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