22 luglio 2010

ipotesi per una dittatura illuminata - il dovere di eleggere

C'è una costante attraverso cui la dittatura illuminata deve esprimere la sua forza, la sua pervicace volontà di difendere prima e di esaltare poi la democrazia pura: il dovere di eleggere.
Nella dittatura illuminata tutti devono essere responsabili dei propri gesti: chi non vota ha torto, sempre; anche perché la dittatura illuminata ha come eletti solo persone responsabili, efficienti e competenti; ergo l'elettore non può sottrarsi in alcun modo dal suo dovere.
Nella dittatura illuminata, quindi, il non far votare è in realtà una punizione che la stessa dittatura illuminata commina a chi è colpevole di un qualsivoglia reato. È ovvio che la qualità di una punizione debba essere commisurata alla qualità del reato ascritto. Ma la qualità di un reato non deve mai basarsi sulla quantità, ma sulla sua qualità morale.
Insomma: un ladro di polli e un evasore fiscale sono ambedue dei furfanti, ma vanno puniti ambedue, in modi differenti certo, sempre e comunque con l'aggiunta del togliere anche il diritto al voto.
Come può quindi una dittatura illuminata definire la distanza qualitativa tra due reati uguali ma non identici? Con una carta di identità a punti, di colori differenti, con sopra riportata l'entità dei pregi e dei difetti di una persona.
Evitando di trascendere in esempi personalistici (per dire: chi non si lava i denti purtroppo non può essere punito come meriterebbe), basti immaginare che in una dittatura illuminata la gente perbene decide come far fruttare al meglio il prato fiorito della democrazia pura: ogni gramigna comportamentale verrà quindi vista come un'onta da evitare o in casi estremi da estirpare. Sarà per primo l'artefice di un reato a voler evitare di ripetere certe mancanze, perché tale sarà il ludibrio che dovrà subire da non consentirgli più nemmeno di camminare serenamente per strada.
La prossima puntata parleremo del Parlamento di una democrazia pura, e di come la dittatura illuminata porterà il popolo a deciderne l'esatta configurazione sia visiva che politica.

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