13 ottobre 2010

il limite


“Vorrei tornare indietro ma non posso”, aveva detto ai familiari il caporalmaggiore Pedone.

Questa è una delle "battute" che Spinoza ha pubblicato ieri (ad essere retorici: a ridosso del funerale dei quattro ragazzi... tatto zero).
Dovrebbe far ridere.
Dovrebbe far pensare.
Dovrebbe, insomma, rientrare nella "satira", qualsiasi definzione noi volessimo dare a questa entità.
Sono stato sommerso da mail e commenti più o meno civili, perché ho osato contraddire l'approvazione diffusa a siffatto post.
Sono stato criticato perché avrei imposto io un "limite" alla satira, quando invece i limiti sulle cose impalpabili dovremmo averli dentro di noi, senza che qualcuno li delinei nitidamente (in questo Kant è un maestro e un faro).
Se la satira vuole colpire (chi/cosa/perché non importa), se la satira è strumento che usa uno strumento per colpire (chi/cosa/perché non importa), a me sfugge totalmente il senso della suddetta battuta (la più eclatante e la più stronza tra quelle pubblicate/applaudite).
Stefano ha aggiunto: Ben altri limiti sono stati superati riguardo all'Afghanistan e a tutte le condizioni al contorno. Le parole dei ragazzi di Spinoza sono sì dure, ma credo adeguate a questo "innalzamento della soglia".
Ma proprio perché "loro" hanno superato ogni limite, perché dobbiamo adeguarci?
E poi: perché bisogna essere sempre d'accordo su tutto ciò che piace in rete? Dov'è finito lo spirito critico? O meglio: dov'è finito lo spirito?
Qualcuno mi ha chiesto di "motivare" il mio sdegno. Siamo arrivati a questo punto: bisogna "spiegare" il giusto per difendersi dall'ingiusto.
Boh.


24 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo post!
Silvia

Alessandro ha detto...

Ciao,
non ho capito il tuo sdegno, la battuta mi pare piuttosto innocua. Mi spieghi?
Grazie

AL ha detto...

Basta questo tuo commento per rafforzare il mio sdegno: se hai bisogno di spiegazioni, è tutto dire.
Grazie per avermi letto,
Alessandro

Alessandro ha detto...

Va bene, ho capito, non ne vuoi parlare. Ma se ti sembra una satira sulla vittima sei tu che sbagli.

AL ha detto...

No, Alessandro: io non so quanti anni tu abbia, ma mi sembrano veramente pochi, visto il tuo grado di immaturità.
NON È CHE NON NE VOGLIA PARLARE, SE TU CHE NON VUOI CAPIRE QUELLO CHE DICO: SE NON SAI LEGGERE, E NON SAI CAPIRE, È UN PROBLEMA TUO E DEL TUO SENSO DI RESPONSABILITÀ.
Urlato ciò, io ho fatto un discorso su tutto il vostro post e sull'impostazione che avete dato ai vostri post quando commentate queste cose.
Ribadisco: se non capisci il mio sdegno, lo confermi, perché altrimenti ti vergogneresti per la merda che avete scritto l'altro giorno, e neanche l'avreste fatta passare. Perché solo di merda si tratta.
Te lo devo scrivere in serbo? Su certe cose NON-SI-SCHER-ZA.
Ciao,
Alessandro

Alessandro ha detto...

Va bene, ti ringrazio. Volevo solo provare a dialogare. Non fa nulla.

AL ha detto...

Il bello è sversi merda su dei morti, uno te lo fa notare, e fai pure l'offeso.
Contestami quello che ho scritto, punto per punto. E magari vergognati.
Ciao,
Alessandro

Anonimo ha detto...

Io neanche avrei risposto: sta svicolando.
Sarà pure il titolare di "Spinoza", ma in questo caso resta uno stronzo.
Ciao,
Carlo

Mangiamerda ha detto...

Hai sottovalutato una possibilità: non leggere Spinoza, nè niente altro non ti piaccia. Invece di farti bello scrivendoci sopra. Tanto non ti si caga mica nessuno se fai il difensore dei morti. Al massimo il becchino.
Buon proseguimento della tua "c'e' un triste limite a tutto" vita.

Anonimo ha detto...

La cosa che trovo assurda è che qualcuno di Spinoza venga qui anche a cercare un dialogo.
Non solo offendono i nostri ragazzi che sono morti anche per la loro libertà, ma si permettono pure di riderci sopra. Ridono sopra di loro, sopra il dolore dei loro familiari, sopra il dolore delle nostre istituzioni che li hanno mandati a morire in Afghanistan per garantire a tutti un futuro di pace e armonia.
Io queste persone che si permettono certi comportamenti, non dico che li metterei al muro, perché sarebbe sbagliato, ma certamente vieterei loro di parlare. Vieterei loro di scrivere queste cose cariche d'odio.
Vieterei loro qualsiasi cosa, perché un conto è la censura, un conto è la libertà di ridere su poveri morti innocenti.
I "ragazzi" di Spinoza andrebbero bene a pelar patate su mercantili battenti bandiera liberiana, altro che starsene a casa a spargere odio sugli uomini e le donne italiani che si fanno il culo in Afghanistan!
Vergogna, ecco cosa dovrebbero provare.
W L'ITALIA! W LO STATO! W LA LEGGE! W L'ORDINE!

AL ha detto...

Ehm, si scrive "né".
Complimenti per il resto, nome compreso.
Ciao,
Alessandro

AL ha detto...

@anonimo
comprendo che mi sta prendendo per i fondelli.
E comunque io non vieterei niente a nessuno, neanche a te che non ti firmi.
Ciao,
Alessandro

Anonimo ha detto...

Facciamo una scommessa?
L'Alessandro di "Spinoza" non leggerà la tua ultima replica.
Io li seguo da sempre, ma da oggi hanno perso una lettrice: con buona pace di mangiammerda, sono i singoli che fanno il gruppo, e non i mangiammerda.
Continua così,
Elena

Anonimo ha detto...

yawn.

AL ha detto...

@Anonimo (quanti codardi in giro, eh?)
quando si sbadiglia si mette la mano davanti la bocca.
Ciao,
Alessandro

Anonimo ha detto...

Caro gentile sig mangiamerda,
io sarei la triste moglie del triste con e senza limiti sig che difende i morti anche se nessuno se lo caca (direi che da morettiana memoria sia cacare da cacca e dal tuo nome dovresti ben saperlo e quindi non caga e cagare o pensi di essere più fine??!).
Dato il tuo astio cosi poco intellettuale e costruttivo ti consiglierei una buona pompa o una bella trombata con la tua donna/uomo (non ho limiti sessuali) per essere più' sereno e ilare senza necessita' di commentare e ridere sui morti...
Approposito hai mai provato a ridere su qualcuno di molto vicino a cui hai voluto bene che e' morto per distrazione, negligenza o cattiveria di altri....provalo e dimmi poi se riderai ancora!
Buon sesso

Alessandro ha detto...

Io continuo a credere che tu non abbia capito lo spirito di quelle battute: esprimono sdegno e amarezza per quelle morti e non intendono affatto infierire sulle vittime, bensì sui loro carnefici che hanno molteplici facce. Mi spiace sinceramente che tu l'abbia presa così, ma a quanto vedo non posso farci niente. Mi spiace davvero.

Anonimo ha detto...

ce l'ho messa, la mano davanti alla bocca. le buone maniere prima di tutto.
cordialità.
chiara

AL ha detto...

@Alessandro
Presenta le tue battute ai famigliari dei ragazzi uccisi, e poi ne riparliamo.
Un saluto,
Alessandro

AL ha detto...

@chiara
ecco, così va bene
Ciao,
Alessandro

Unknown ha detto...

La satira è irrispettosa, per definizione. Alcune battute possono anche risultare di cattivo gusto, ma altre sono strepitose, geniali nell'evidenziare in una riga l'assurdità al cubo di una guerra che per anni è stata spacciata per "missione di pace". Il senso del post intero è proprio smascherare la vomitevole ipocrisia di fronte a questa ennesima tragedia, ipocrisia amplificata dalle lacrime di coccodrillo dei media. Per cui io ringrazio Spinoza, ha fegato ad evidenziarlo nel momento in cui tutti si stringono attorno alla tragedia.
Un'ultima cosa: credo che se i familiari leggessero le battute capirebbero meglio di tutti gli altri le verità che contengono.

AL ha detto...

Mi dispiace - e non voglio offenderti - ma anche grazie a questa tua cortese prolusione, mi hai dato ragione.
Poi, alla fine, vale sempre la battuta: quando ci sarà il funerale di una persona a te cara, fammelo sapere, che verrò a sbeffeggiarla a dovere... in nome della satira, ovviamente.
Grazie per il commento, comunque interessante e argomentato. Non sono d'accordo su nulla, ma almeno ti ho letto con piacere.
Spero di rileggerti al più presto.
Ciao,
Alessandro

Nicola ha detto...

Mi dispiace, ma sono d'accordo con Alessandro Cavalotti:
La satira non offende le persone: solo i loro pregiudizi.

A me hanno aperto gli occhi più le battute di spinoza che mille articoli di giornali...
Credo che nessuno più di loro renda onore alle loro morti cercando di aprire gli occhi alla gente facendoli riflettere veramente sul perché sono morti.
Sono risate, ma risate molto amare. La Commedia dell'Arte insegna.

AL ha detto...

Hai perfettamente ragione, Nicola: piangere un proprio caro è un pregiudizio... ma per favore...