15 luglio 2011

uno zombie si aggira per l'europa:
The Walking Dead

Ne avevo sentito parlare in più circostanze, e ne stavo aspettando l'uscita in cofanetto. E finalmente è accaduto: ho visto consecutivamente tutti i sei episodi della prima stagione di The Walking Dead. Un capolavoro, un autentico capolavoro.
Tratto da parte del fumetto omonimo di Robert Kirkman, è una serie curata e prodotta da Frank Darabont (già nel buon Le ali della libertà, nel mediocre Il miglio verde, nel mirabolante e doloroso The mist; tutti da soggetti di Stephen King).
Ottima sceneggiatura, ottimo cast, storie e colpi di scena in perfetto equilibrio, filo conduttore che regge bene all'urto dei cambi di rotta, splatter mai fine a se stesso e deliziosamente elegante (tanto che anche vostra moglie potrebbe dargli un'occhiata piùccheinsistente), finale sospeso ma plausibile, momenti di dolore e di speranza ben equilibrati e credibili, l'impossibilità del tutto mai esasperata, regole della bibbia rispettate rigorosamente senza tanto autocompiacimento, nessuna autoreferenzialità.
Certo, fortunatamente mancano i preti, e non lo dico per amore di polemica... nell'horror i preti servono a due cose: o a buttare in caciara un'organizzazione di sopravvivenza fortunosa ma perfetta, o a dare un irritante segno escatologico all'intera vicenda (se ci pensate bene, ci ha rinunciato anche il contortissmo Lost; mentre nell'insisterci troppo sopra, nella quarta e ultima stagione di Battlestar hanno combinato un bel casino, rovinando tutto).
In più è denso di affettuose citazioni, mai enfatizzate e mai inserite a forza. C'è l'elicottero e il cavallo divorato (tra le tante cose che alludono al "padre" Romero), c'è la tensionesissima passeggiata tra gli zombi (ricordando quella di Simon Pegg), c'è il protagonista che si sveglia dal coma e non capisce cosa è accaduto (cfr 28 giorni dopo di Danny Boyle, che comunque NON è un film di zombie), il suo compare che si chiama come un mitico personaggio western, ci sono gli zombie che corrono (simili a quelli di Zack Snyder), c'è anche una sottile ironia che pervade certi militarismi mai isterici, e molte altre cose, tipici dei film di genere.
Insomma, una delizia.
La Fox assicura l'uscita della seconda stagione per il prossimo Halloween. Speriamo bene. Non vorrei accadesse come per Californication: prima stagione, notevole; le restanti, 'na schifezza.

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