31 gennaio 2012

fare l'esperto con i soldi degli altri

Tra i complici piùccheconsapevoli delle tanto biasimate multinazionali di ogni foggia e ambito (artistiche e/o tecnologiche che siano) ci sono anche i critici; coloro i quali, cioè, dovrebbero essere esperti di un argomento (magari l'hanno pure studiato - speriamo), e ai quali demandiamo con fiducia il difficile ruolo di consigliarci cosa vale e cosa no, indipendentemente dai gusti personali, dalle marchette, dalle conventicole, e dalle mode.
Ora: che non esista il critico ideale, è cosa ovvia; ma che addirittura si sia arrivati all'opposto, fa molto male e tanta rabbia.
Non voglio tirar giù le mie considerazioni sui critici e sui fighetti che leggiamo ogni giorno e che ci danno consigli su tutto e su tutti (in maniera arbitraria, s'intende: Apple tratta male i suoi dipendenti cinesi... ma è colpa della Cina...!).
Però, una delle provocazioni che mi sento di lanciare a questi personaggi è: cominciate a spendere
Cominciate, cioè, a seguire i percorsi tortuosi e costosi che consigliate al vostro pubblico. Rifiutate gli omaggi, rifiutate gli inviti gratis. Rifiutate i tablet regalati, i cellulari che vi tirano addosso, i libri che affollano le vostre stanze, i cd che date via dopo averli ascoltati distrattamente (e mai completamente).
Insomma, cari critici di ogni dove: mettetevi da questa parte della barricata e pagate di tasca vostra tutto quello che decantate con così tanto entusiasmo (senza scaricarlo dalla vostra dichiarazione dei redditi, ovviamente).
Se agiste con così tanta e insperata buona fede e correttezza morale (la vera Morale), sono sicuro, sicurissimo, che il mercato sarebbe più sapiente, gli sprechi meno frequenti, la fretta si sostituirebbe alla grazia, e non dovremmo ogni santo giorno ricominciare tutto daccapo perché il fighetto di turno ha deciso che X cosa ormai è vecchia e quindi tutti dietro ad accontentare il suo ego, anziché le proprie tasche.
Sembra un ragionamento piccino, il mio: quando, però, leggete recensioni entusiaste e positive su una qualsiasi cosa che a voi comporta costi - e a chi la celebra solo la fatica di celebrarla, ricordatevi sempre questo passaggio: a loro non costa nulla.

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