31 dicembre 2012

#UmbriaJazz Giovanni Guidi Trio, algida gioventù

Le malelingue vogliono che il giovanissimo pianista goda di tanta attenzione perché figlio di un componente l'entourage di Super Rava.
Che sia vero o no, Giovanni Guidi ha molta strada da fare, forse tanta. Una mano sinistra quasi assente, timidi jarrettismi senza l'arroganza necessaria, mani troppo vicine e nascoste nelle due ottave centrali, schemi audaci ma senza guizzo decisivo.
No, non vuole essere solo una feroce stroncatura senza speranza. Semmai una stoccata irritata per un inizio poco rispettoso verso il pubblico: non si parte, cioè, con un pezzo di un quarto d'ora abbondante di jazz freddo alla Ecm (mitica etichetta che lo ha cooptato per un'imminente uscita su cd); non si fa, specie quando si deve raccontare (e raccontarsi) qualcosa a un pubblico smaliziato quale è quello di Umbria Jazz.
È vero che quando si è giovani si tende a strafare. Ma chi lo produce dovrebbe suggerire un minimo di umiltà e di senso della misura.
Tra gli standard proposti, buona lettura della "By This River" di Brian Eno (la conoscete grazie anche alla "Stanza del figlio" di Moretti), molto simile a quella del Martin Gore di "Counterfeit 2". In più, deliziosa versione del classico "Qui sas qui sas qui sas".
Concerto interessante, quindi, ma niente di più. Da segnalare solo l'ottima prova di Joao Lobo, batterista riflessivo, puntuale e raffinato, di quelli che sanno quando parlare e quando stare in disparte.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Joao Lobo tanto preciso non mi è sembrato, attento alla "misura" magari si.. forse è il trio che lo ha portato troppo fuori?

Anonimo ha detto...

ps. per il precedente:
Luca Marangoni

AL ha detto...

Grazie del commento (bastava anche il solo nome, tranquillo: mi piacciono le forme).
Può essere che tu abbia ragione. In effetti, ragionavo più sulla puntualità, che può non essere metronomica ma esteticamente di qualità.
Comunque, io vidi l'esecuzione del 31. Poi, magari, in altre circostanze sarà andata come dici tu.
Ciao,
Alessandro

Anonimo ha detto...

si effettivamente li ho ascoltati la mattina precedente! e sono rimasto un po perplesso, perchè avevo letto recensioni entusiasmanti. Io onestamente mi sono un po' annoiato, a parte i primi minuti... il resto sembrava piuttosto confuso! non senza idee di fraseggio, ma tutte solo pianistiche (e di sola mano destra, hai ragione!), tutte scollegate e brevi, almeno questa l'impressione che ricordo..
Ciao!
Luca