12 agosto 2013

Loira, 2 tappa: St-Dyé-sur-Loire>Blois

Tappa eccellente sotto ogni punto di vista: tragitto ricco di suggestioni; cibo di qualità; due visite straordinarie.
La prima, il Castello di Chambord. Maestoso, vasto, appetitoso, ricco di cose da vedere e rivedere. Pare una Reggia di Caserta, ma assai più succosa e ben tenuta.
Dopo un tragitto pieno di campi, foreste e cittadine minuscole, abbiamo sfiorato l'entrata del Castello di Villesavin (noto per i suoi fantasmi) per poi mangiare ottimo cibo locale da una rotondetta francesina in quel della vicina brasserie.
E quindi ricca pedalata fino al Castello di Cheverny, i cui proprietari hanno tirato su un'impresa niente male. Insomma, è come se rendeste visitabile casa vostra, cesso compreso. Ma che casa e che cesso.
Immensa e faticosa pedalata fino all'entrata del Castello di Bauregarde. Troppo stanchi, però, abbiamo preferito mangiare delle gustose gallette seccagola che creano arsura al solo immaginarle.
Come faccia Alberto a essere così sereno e sorridente, resta un mistero. Fatto sta che ha la rara capacità di trasmettere giocosa serenità.
Arrivare a Blois è un incanto: l'entrata è decisamente suggestiva e meriterebbe una visita più accurata.
Pazienza, però: le gite in bicicletta hanno questo scotto da pagare; accarezzi le cose belle per poi riviverne subito di nuove.

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