31 dicembre 2013

Il barocco di Fresu e Caine a #UJW21 (recensione da #Orvieto, #jazz)

Che serata!
Fresu e Caine hanno raccontato il barocco e la classica con rara perfezione, divertendo, commuovendo e incuriosendo un pubblico abbastanza attento, in un contesto sempre molto evocativo come solo sa essere il Teatro Mancinelli.
Si inizia con il Bach più intimo per poi passare al noto canone di Mahler dalla sua Prima Sinfonia. E qui mi sono commosso, sia perché amo il compositore, sia perché mi sono ricordato di quando il compianto Quattrocchi commentò per me il progetto che Caine propose proprio sulle musiche di Mahler.
Poi, un salto dentro Monteverdi. La notizia è che anche Fresu sbaglia: ha preso una stecca niente male che però ha dissimulato con mestiere.
Grande lettura delle Variazioni Goldberg, superbo rispetto per la Mimì pucciniana, grandissima Lascia Ch'io Pianga di Händel che mi ha ricordato alcune cose privatissime che mi legano a mia moglie.
Dopodiché i due ci hanno accompagnati dentro le composizioni di Barbara Strozzi, semisconosciuta perché donna e perché soffocata comunque dall'invadenza di Monteverdi.
Gran finale con l'inno di Händel e una Butterfly nostalgica, con un bis baroccheggiante di estrema bravura.
Disco in arrivo? Speriamo, perché il concerto è stato bellissimo.

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