26 giugno 2016

il basso baffo di Enzo Pietropaoli colpisce ancora

Repubblica continua a sfornare ottimi cd jazz senza dare loro il peso che meritano; e quindi anche agli appassionati possono sfuggire titoli e idee che proposti in maniera più accorta troverebbero lo spazio che meritano. Come questo Lazy Songs a firma di Maria Pia De Vito e di Enzo Pietropaoli, accompagnati dalla chitarra di Adriano Viterbini.
Nella voce della De Vito c'è da fare i conti con la prima Joni Mitchell e con certi adagi liquidi di Joan Baez. A volte si perde per strada, soprattutto quando sfida i Talking Heads e Sting, ma spesso riesce a stabilire un'esatta connessione tra il profluvio di note della chitarra di Viterbini e l'elegante basso (elettrico!) del sempre sornione Pietropaoli.
E mentre Viterbini riesce a trattenere i miliardi di note che sarebbe capace di produrre senza requie, Pietropaoli continua a confermarsi un musicista di rara eleganza e umiltà. 
In alcuni momenti si sente che siamo di fronte a un esperimento rischioso, quasi sfrontato, dove la lettura in chiave di blues insegue memorie sparse in cui galleggiano Jefferson Airplane, Fleetwood Mac, Grateful Dead e Creedence Clearwater Revival, ma è un cd che merita spazio nella vostra collezione.
Una nota di merito va alle splendide letture di All this useless beauty di Elvis Costello, di I can't stand the rain di Ann Peebles e di Eleanor Rigby dei Bitols: ad alto volume ovviamente, da sentire almeno cinque volte consecutive.

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