Un film quasi perfetto, con un cast eccellente e un ritmo decisamente avvolgente. Con un'unica pecca: l'assedio nello scantinato presidiato da un misurato Tim Robbins. Lì Spielberg tira il freno a mano e sembra avere notevoli difficoltà a riprendere la giusta via. In generale, comunque, non fa rimpiangere la versione originale (omaggiata con un breve cameo dei due protagonisti di allora, qui nelle vesti dei suoceri di Tom Cruise).
In realtà, parlo di questo film per un altro motivo: qualora vogliate avventurarvi nel mondo del cinema, vedete e rivedete più e più volte i primi 25'; per intenderci, fino alla scena del barcone (non aggiungo altro per evitarvi spoiler).
Segnatevi tutto, ma proprio tutto. Inseguite i movimenti della macchina da presa, le scelte musicali, gli stacchi e le inquadrature. Prestate il vostro orecchio ai dialoghi, ai loro tempi. Entrate dentro gli effetti visivi, sempre misurati e mai eccessivi. Guardate i movimenti delle comparse. "Osservate" attentamente l'uso intrigante della musica.
Insomma, La guerra dei mondi di Spielberg ha un inizio che è un compendio di come si possa fare dell'ottimo cinema, senza strafare e senza abusare dei propri mezzi. Ma soprattutto è una lezione immediata, che non ha bisogno di un critico borioso che si esibisca in termini oscuri. Oltretutto, è divertente e leggero: perché solo Spielberg riesce a rendere divertente e leggera la fine del mondo; quasi quasi ne vale la pena.
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Saluti,
Alessandro