Là dove Strasburgo finisce sul Reno, e ritorni in Germania, dopo un'ora decisa di pedalata, entri in un bosco interrotto da campi, stradine, ponticelli; e qui incroci il nostro gruppo che incontra due giovani.
Siamo italiani, e ci s'intende: perché gli italiani perbene sanno che quella della gita ciclistica è cosa rara, non per cecioni o fighetti o sfigati travet come certi miei colleghi della Rai.
Lui è di Asti, lei di Colonia. Da un anno non vede i suoi. Hanno deciso di percorrere in bici l'intero percorso. Da Asti fino a Colonia!
Ci si scambia pareri, una mappa; il gigante emiliano apre il suo cuore anche a loro, come solo lui sa fare. Le donne, invece, cigolano parlate intorno alla ragazzina. È giovane ed entusiasta, appena uscita da un telefilm tedesco; forse un po' naive... un po' troppo, ecco.
Si prosegue lungo il Reno: è un fiume sornione ed elegante. Si sente che ne ha viste tante. Fa impressione essere dentro la Storia e vedere fi-si-ca-men-te un confine che si sviluppa all'infinito.
Paesaggio monotono ma affascinante: ero così preso dall'armonia che per venti minuti ho pedalato come un folle in compagnia di Lucio Battisti... già, proprio lui.
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Saluti,
Alessandro