In questi giorni è morto uno strapezzo grosso dell'economia italiana. Tra i necrologi su Repubblica trovo la partecipazione della redazione di un importante settimanale italiano dal respiro internazionale che esprime solidarietà al figlio di questo strapezzo grosso, ovviamente redattore di punta del periodico stesso.
Insomma, non era un minatore del Sulcis come vi stavate aspettando tutti quanti, no?
Dice "sei cinico"?
No, è diverso: io non credo alla bontà di questi ragazzi . Involontariamente fortunati per genìa (nulla da ridire, per carità), vengono messi là o lì solo per scambi e interscambi; non certo per qualità oggettive.
E il bello è che fanno arrogantemente finta di esserselo meritato, e provocatoriamente sul serio nel dimostrarsi elitari.
La cosa non solo è immorale - quasi un furto (è come vincere il titolo di Miss Italia grazie alle tette rifatte, per dire), ma comporta alcune conseguenze che danneggiano seriamente l'Italia
- senza il filtro oggettivo della meritocrazia, la qualità viene meno
- non si rinnovano le strutture del sistema
- non riusciamo a stare al passo con l'Europa
- il resto del paese resta all'oscuro
- permane una visione elitaria delle necessità e degli obblighi
- un salotto così ristretto impedisce lo sviluppo, e quindi l'aumento dei posti di lavoro
- la fiducia nell'animo umano va a puttane
- queste puttane metaforiche comportano scoramento e infelicità concreti (con ampie ricadute pratiche)
È colpa loro e del loro amato sistema se state messi così male.
2 commenti:
Alessandro, dalla tua penna coraggiosa, tanta verità .
Arianna
Grazie mille
Posta un commento