Poco meno di vent’anni fa, vidi il Maestro Maurizio Pollini eseguirne una prova generale davanti a giovanissimi studenti delle medie e dei licei romani.
Al contrario di quanto si possa immaginare, non volò una mosca dall’inizio alla fine dell’esecuzione, neanche durante le brevissime pause tra i movimenti.
Poi, dopo l’ultimissima nota, i ragazzi saltarono in piedi all’unisono, applaudendo con slancio, ben oltre l’obbligo imposto dai professori: era stata un’esecuzione strabiliante, eccitante, commovente, emozionante.
Quando quell’entusiasmo scemò in un serrar-le-fila-per-tornare-a-casa, una voce innocente esclamò: «A’ Pollini, emmmmenomale che era una prova!»; il Maestro si girò e sorrise timidamente
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Saluti,
Alessandro