Fa un immenso piacere chiudere l'anno con questo bellissimo e inaspettato concerto.
Scrivo inaspettato, perché i brani - tutti originali - sono belli sia sotto l'aspetto lirico che sotto quello della struttura; brani ricchi di tante cose che restano nel cuore e nel cervello, e che ti porti dentro per molto tempo.
Anzi, complimenti doppi al Giuliani perché ha avuto le palle di proporre (con palpabile umiltà) solo cose proprie, senza guardare in faccia il rischio e la fisiologica difficoltà del primo ascolto.
In più, bravissimi tutti gli interpreti del progetto, perché sempre al servizio dell'insieme e della bellezza.
C'è aria di Woods, di Urbani, e anche di Steps... ma sempre con una fortissima impronta personale e originale.
Bravo Roberto Tarenzi al pianoforte, che ha sempre tenuto sotto controllo un'esuberante distribuzione delle parti.
Bravo Darryl Hall al contrabbasso, perché ha armonizzato alla perfezione ogni singola variazione ritmica.
Bravo Joe La Barbera alla batteria perché ha corcato di botte il rullante e i tom senza mai strafare.
Eccellente Joe Locke al vibrafono, perché ha controllato le quattro bacchette con simpatica sfrontatezza, senza mai superare l'insieme del gruppo.
Bravissimo Giuliani, perché scrive cose belle, le esegue alla grande, ha un mantice notevole e un controllo sapiente del contralto come pochissimi ascoltati in questi anni.
Del resto, che il tutto sia valso più che un ascolto estemporaneo, lo dimostra il fatto che qui a Orvieto hanno venduto tutte le copie del suo cd messe a disposizione dal distributore.
Appena torno a Roma, lo compro.
Buon anno!
Scrivo inaspettato, perché i brani - tutti originali - sono belli sia sotto l'aspetto lirico che sotto quello della struttura; brani ricchi di tante cose che restano nel cuore e nel cervello, e che ti porti dentro per molto tempo.
Anzi, complimenti doppi al Giuliani perché ha avuto le palle di proporre (con palpabile umiltà) solo cose proprie, senza guardare in faccia il rischio e la fisiologica difficoltà del primo ascolto.
In più, bravissimi tutti gli interpreti del progetto, perché sempre al servizio dell'insieme e della bellezza.
C'è aria di Woods, di Urbani, e anche di Steps... ma sempre con una fortissima impronta personale e originale.
Bravo Roberto Tarenzi al pianoforte, che ha sempre tenuto sotto controllo un'esuberante distribuzione delle parti.
Bravo Darryl Hall al contrabbasso, perché ha armonizzato alla perfezione ogni singola variazione ritmica.
Bravo Joe La Barbera alla batteria perché ha corcato di botte il rullante e i tom senza mai strafare.
Eccellente Joe Locke al vibrafono, perché ha controllato le quattro bacchette con simpatica sfrontatezza, senza mai superare l'insieme del gruppo.
Bravissimo Giuliani, perché scrive cose belle, le esegue alla grande, ha un mantice notevole e un controllo sapiente del contralto come pochissimi ascoltati in questi anni.
Del resto, che il tutto sia valso più che un ascolto estemporaneo, lo dimostra il fatto che qui a Orvieto hanno venduto tutte le copie del suo cd messe a disposizione dal distributore.
Appena torno a Roma, lo compro.
Buon anno!
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