Non immaginavo, però, che un'attitudine del genere potesse essere rivolta anche alla biografia di uno dei più grandi eroi della (ex) Unione Sovietica, uno dei pochissimi inattaccabili (e amati anche da noi oltrecortina): Jurij Gagarin.
L'autore, Lev Danilkin, si è impegnato come pochi a rendere fluido, interessante, coinvolgente e divertente il breve ma intenso vissuto del primo uomo sullo spazio.
Si è documentato alla grande, confrontando le differenti versioni di molti (troppi) aneddoti leggendari, ha verificato puntigliosamente i libri più o meno riconosciuti, ha accuratamente evitato di farsi notare (come fanno troppi biografi), rendendo godibile una lettura che rischiava di restare negli scaffali dei soli appassionati del genere.
Lo so, state aspettando di sapere se sia vera o no la dinamica della morte di Gagarin, se insomma sia stato un omicidio o un vero e proprio incidente. Ebbene, l'autore si supera, evitando ogni possibile speculazione e mantenendosi dentro la cronaca pura. L'incidente c'è stato. Punto. Se sia stato un accidente o un omicidio, non è dimostrabile.
Lunga vita e prosperità.
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