08 ottobre 2025

DOVE SI INCONTRANO LE ACQUE di Dérens & Geslin (Keller Editore)

Un reportage attento ed erudito che ci porta dai cantieri navali croati dismessi ai bunker abbandonati dell’Albania, dai villaggi del Montenegro plasmati dalla Repubblica di Venezia ai palazzi dell’Abcasia divorati dalla vegetazione

Un libro denso, densissimo, pieno di storie e di Storie, dove il lettore si perde con voluttà dentro una narrazione fine e potente, che non disdegna l'approccio personale, spesso tutt'altro che giornalistico.

Ho ritrovato lo spirito dei tempi lunghi di Theo Angelopoulos, apparentemente statici, ma invece solenni, dove ogni molecola d'aria è essenziale al respiro del lettore. Non ci sono suoni, ma musiche tradizionali che cambiano ad ogni porto, ad ogni villaggio. Non ci sono rughe stereotipate, ma volti ricchi di esperienza. Non ci sono pasti veloci, ma cibo da condividere. 

Come recita il risvolto di copertina: una città senza cimitero, una lingua con ottantadue consonanti, un porto turistico che non esiste sulle mappe, vecchi sottomarini sovietici in vendita, confini che solo un cieco può attraversare, valli perdute e litorali riconquistati, giovani radicalizzati e vecchi credenti… Ai confini dell’Europa, dai Balcani al Caucaso, si estendono spazi indefiniti, schiacciati negli ingranaggi di un’interminabile “transizione”, ma ideali per incontri improbabili e unici.

Jean-Arnault Dérens e Laurent Geslin dimostrano che si può fare letteratura di viaggio partendo dal basso, dalle piccole cose, da quel tipo di narrazione lontanissima dalle matrioske inutili.

Un libro dolce e inesauribile, confezionato da una casa editrice che onestamente non conoscevo, che sa guarnire i propri gioielli con un'identità originale, una grafica che sa di nostalgia e un'attenzione per i particolari veramente pregevole.

Nessun commento: