11 dicembre 2009

lamiere
(una guida di Roma... forzata)

Diciamo che il tragitto che faccio per tornare a casa è più o meno questo.Tempo di percorrenza: venti minuti... più altri dieci per trovare parcheggio.
Ieri sono stato avvolto in una riunione fiume, e quindi sono partito tardi, verso le 18,15.
Percorro la solita strada con una certa agilità, ma quando arrivo all'altezza di via Petroselli davanti a me si prospetta l'inferno sceso in terra: decine e decine di auto appallottolate in pochissimi metri quadri. Un lungo serpente ininterrotto di fari, clacson e bestemmie.
Al che giro verso vicolo Jugario che passa per la nota taverna dove fu girata una sequenza del bellissimo C'eravamo tanto amati, e che quando cambia nome rasenta San Giorgio al Velabro (bellisima basilica, ahimé provata dall'attentato mafioso del 1993).
La stretta strada finisce a via di San Teodoro. Di nuovo l'inferno: s'intravede il serpentone immobilizzato di auto, bus, camionette della polizia. Intravedo un millimetrico spazio sulla mia destra, e ritorno indietro passando prima per via dei Cerchi, là dove i romani vanno a ritirare le schede elettorali, poi ripercorro brevemente via Petroselli, infine faccio una bella infrazione davanti ai vigili, girando a sinistra immettendomi prima dentro la brevissima via del Foro Olitorio e poi nel Lungotevere dei Pierleoni, poco prima del suggestivo Ghetto Ebraico.
All'altezza di questo semaforo, giro a sinistra, passo per il Ponte Garibaldi per immettermi dentro Piazza Sonnino... ma prima devo superare il semaforo. A sinistra è tutto bloccato, a destra le auto muggiscono: fortunatamente il vigile capisce che è meglio non intasare oltre e ci lascia passare col rosso.
La mia corsia è vuota, tutto viale Trastevere da questa parte è vuoto. Ma quei poveri disgraziati che vogliono andare verso il lungotevere sono bloccati.
Bloccati.
Confido nella fortuna e decido di conquistare Testaccio facendo l'ennesima infrazione. Qui non si può girare a sinistra. Ma io lo faccio: mi immetto in via Induno, dove prima s'incontra la Sala Troisi e poi il Nuovo Sacher di Moretti. Sbuco a Piazza di Porta Portese e davanti a me non c'è più il Ponte Sublicio, ma una tettoia infinita di lamiere e luci che - scoprirò poi - arriva fino a Piramide (due chilometri scarsi dopo!).
Conversione e u, riprendo via Induno per buttarmi dentro viale Trastevere, passando però qui, dove è vietato. Altra infrazione, mia cara Silvia (pago io, s'intende).
Arrivo fino alla Stazione Trastevere, dove si fanno sentire gli effetti delle code lungoteverine: dovrei girare a sinistra, ma tale è l'ammucchiata di lamiere che lo faccio d'imperio, passando per un breve tratto su una corsia preferenziale. Quando arrivo pochi metri più giù, però, io dovrei girare a sinistra... ma è impossibile: altre auto accavallate.
Passo sotto il ponte e rifaccio conversione a u, tagliando la strada a una media di persone che riempirebbe lo Stadio Olimpico. Diciamo che a mia madre e ai miei morti hanno fischiato molte orecchie. Davanti a me si prospetta una via Portuense intasata come non mai. Ma io che sono birichino m'infilo subito a destra, nella breve e stretta via Angelo Bellani, in fondo alla quale ritroverò il Tevere, all'altezza del ponte oltre il quale c'era il barcone usato da Ozpetek per Le Fate Ignoranti. Percorro l'altrettanto breve via degli Artigiani e arrivo fino al Ponte Testaccio: sono vicinissimo a casa! O meglio: sarei vicinissimo a casa. Arrivato a quest'altezza del Lungotevere Testaccio, dovrei solo girare a destra e sarei a casa. 25 metri!!!!!... percorsi in 20 minuti!
Appena arrivato a casa, ho saputo della sparata di Berlusconi...

Per la cronaca: questo è il giro finale che ho fatto.

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