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06 marzo 2024

NYAD

In questi giorni, Jodie Foster è in cima all’attenzione dei media perché coinvolta nel quarto True Detective. Tra i tanti film che ha impreziosito con la sua eccellente recitazione, segnalo uno tra gli ultimi, Nyad (dov’è candidata all’Oscar come non protagonista, peraltro), perché si presta a qualche ragionamento.

Leggendo la scheda sul Wikipedia inglese, infatti, in coda vengono indicate molte e consistenti polemiche che sminuiscono la portata dell’impresa raccontata: una donna ormai 64enne riesce a nuotare, in solitaria e senza gabbia di protezione, da Cuba fino alla Florida; 177 chilometri faticosi e rischiosissimi.

Il film è così potente e credibile, che alla fine poco importa se le cose non siano andate proprio come vengono raccontate, poco interessa sapere che l’impresa non sia stata catalogata perché non conforme al regolamento vigente del Guinnes dei Primati. Il film racconta una storia, punto.

E lo sottolineo perché i temi narrati sono universali, la tenacia e la credibilità delle due protagoniste va ben oltre le personalità rappresentate, perché le imprese impossibili riescono solo quando sei circondato da chi sa criticarti e appoggiarti al tempo stesso.

Nyad non celebra una donna, ma la potenza insita della femminilità. Nonostante non voglia essere femminista, è molto più femminista di certi film dichiarati, perché delinea le sfumature delle incertezze che le donne vivono sulla propria pelle ogni giorno, anche quelle combattute contro sé stesse.

E il finale, così vivo e palpitante, strappa più di una lacrima di commozione, perché sono convinto che ogni spettatrice vi intraveda le proprie battaglie quotidiane - e quella rara capacità di rialzarsi immediatamente, costi quello che costi

15 giugno 2021

THE MAURITANIAN, un capolavoro

La vera storia di Mohamedou Ould Slahi, raccontata fino alla prima sentenza del 2010 - quindi 7 anni prima del suo effettivo rilascio, in un lento crescendum di torti e sofferenze, contrastate dal suo immenso carattere e dalla eccellente professionalità della sua avvocatessa, Nancy Hollander.

Un film notevole sotto ogni punto di vista, che si lascia vedere con empatia e passione, senza mai perdere ritmo, toni e autenticità. Un vero gioiello di cinematografia attivista che insegna moltissimo a chiunque voglia cimentarsi dentro estetiche così complesse.
Già, "estetica". È un film bello, nel senso più tondo del termine. Nonostante sia un dramma terrificante e doloroso, è un film bello da vedere. Non prendetemi per pazzo, visto che è un film che fa male. Ma non c'è contraddizione se un film che fa male risulta anche bello.
La regia è eccellente: dirige attori e produzione con rarissima precisione. Ogni minimo dettaglio narrativo o produttivo è giusto, esatto, stimolante, rispettoso.
Montaggio e fotografia lavorano di fino, senza mai sbrodolare nel gratuito (e ce ne sarebbe), aiutate peraltro da una sceneggiatura che ha un mordente e un'efficacia da lezione di scrittura.
Gli attori, poi, fanno impressione. Jodie Foster si "defosterizza" quel tanto che basta per lavorare dentro il personaggio senza mai strafare. Sì, ad un certo punto c'è quel suo tipico arrotolare a destra l'angolo della bocca, ma ci sta.
Ma il vero monumento è Tahar Rahim. Mai una sbavatura, mai un'esagerazione, sempre spontaneo e credibile, quasi non-cinematografico per quanto sembra vero e reale. Accidenti, che interpretazione superba.
Questo film dimostra ancora una volta come gli ameriKani sappiano affrontare i propri difetti senza mettere al centro l'ego di chi denuncia, senza essere "antiamericani", senza quella gratuità ipocrita di certi ditini giudicanti e moralisticheggianti. 
Gli ameriKani, insomma, hanno questa capacità di dimostrare l'amore per la propria patria criticandola, denunciandone le storture, documentandosi senza faziosismi, trasformando il sistema in anti-sistema.
Si è più credibili quando si fanno film così potenti piuttosto che film con elenchi di colpevoli e un eroe unto dalla misericordia. 
Qui non ci sono assoluzioni, invece, ma un ammonire gli americani tutti che queste storture ci sono e se non si è vigili le favorisci, le lasci attecchire. 
Da vedere assolutamente; e in lingua originale.