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08 aprile 2014

dopo Terje Rypdal, il silenzio

Terje Rypdal è un chitarrista eccellente, dotato di rare intuizioni sonore e di tecnica squisita quanto discreta.
I suoi detrattori gli hanno spesso attribuito una scarsa propensione al caos, al far "vedere" di cosa sia capace; ma chi ama la musica sa che a volte l'eccellenza sta dietro l'accennato, quel minimo necessario per lasciar trasparire rade ed esatte note.
Il silenzio, insomma, è la vera sfida per il vero musicista. 
Del resto, per fare un esempio tra i tanti, chi ama veramente Hendrix, si commuove più ad ascoltare il legnoso incipit di Little Wing che certe schitarrate più immediate.
Ebbene, prendete un'orchestra da camera, una soprano misurata, una tromba raffinata e un organo da chiesa appena installato, un tocco di minimalismo meno ovvio, jazz moderno e tanto (ma tanto) Ligeti, e avrete questi bellissimi 5 movimenti di Lux Aeterna.
Con questo cd, Rypdal ha superato se stesso. Onestamente, se fosse possibile, lo pagherei per non suonare mai più. Quando regali alla Musica un'opera come questa, hai raggiunto lo scopo della tua esistenza.
Il resto, è silenzio.


5th Movement , Lux Aeterna -- Terje Rypdal from libertinesurrealist on Vimeo.

11 ottobre 2010

una mail avanti, l'Italia indietro

I dati qui sotto (dal blog di Alexander Stille) fanno impressione; l'analisi che ne segue (e che potete trovare qui) un po' meno.
Qual è la nuova tecnologia più importante della nostra epoca? La tecnologia con più capacità di cambiare il nostro modo di comunicare, di divertirci, di fare commercio, di organizzarci politicamente? Sicuramente quasi tutti risponderebbero la rete Internet. Eppure nell’uso di questa tecnologia cruciale per lo sviluppo moderno, l’Italia è verso la fine della lista nella diffusione di Internet, rispetto ad altri paesi avanzati. La Germania è al 79.1%, l’Olanda al 88,6%, il Regno Unito all’82,5%, per non parlare dei paesi scandinavi come la Svezia al 92,5%, la Norvegia al 94,8% e l’Islanda al 97,6%. L’Italia è al 51,7%, molto sotto la Lettonia al 67,8% la Cecoslovacchia al 64,3%, la Slovenia al 64,8 ed è in compagnia di un paese dittatoriale come la Bielorussia al 46,2%, della Bulgaria al 47,5 , della Croazia al 50%.

12 ottobre 2009

l'unica foto conosciuta della spedizione che raggiunse per la prima volta il Polo Sud

{B}Polo Sud, trovata unica foto della prima spedizione {/B}


Scovata in Australia l'unica foto conosciuta della spedizione che raggiunse per la prima volta il Polo Sud, nel 1911. A rintracciare la fotografia é stato Harald Ostgaard Lund, storico norvegese da tempo alla ricerca dell'immagine perduta. Dopo aver visionato più di 700.000 foto, Lund é riuscito a trovare il "suo" tesoro nella galleria digitale custodita negli archivi della biblioteca nazionale australiana. La foto mostra l'esploratore Roald Amundsen, con altri tre membri della spedizione, che guardano la bandiera norvegese, issata sopra una tenda da campo. Amundsen arrivò al Polo Sud il 14 dicembre del 1911, precedendo l'avventuriero britannico Sir Robert Falcon Scott. Alla guida della spedizione Terra Nova, Scott arrivò al Polo Sud il 17 gennaio 1912, ma trovando la bandiera lasciata da Amundsen capì di essere stato preceduto.
Ecco la storica immagine con la bandiera della Norvegia.

da Repubblica.it

05 settembre 2008

pari opportunità

Mi ci sto impuntando da giorni. Proprio non riesco a uscirne.
Insomma, in Norvegia esiste una sorta di Commissione delle Pari Opportunità. E fin qui, tutto bene, se non fosse per il fatto che è dedicata agli uomini.
Tanto stanno avanti i norvegesi, che una parte consistente dei posti di comando - dalla panetteria sotto casa alla megazienza interplanetaria - è appannaggio delle donne.
Aggiunteci pure che una ministra è sposata, con tanto di figlia adottata. Dov'è la sorpresa? Semplice: la ministra è lesbica.
Del resto il primo cittadino di Berlino è gay, lo era anche quello parigino, così come il leader dei conservatori - dico "conservatori" - olandesi, la candidata conservatrice statunitense alla vicepresidenza è una donna, il candidato progressista statunitense alla presidenza è un nero...
Buon week end.

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14 luglio 2007

il sole di mezzanotte

Fino a giovedì non potrò aggiornare questo blog.
Credo che questa sarà una delle rarissime volte in cui caricherò un mio video su YouTube. Nel caso specifico non è un granché come qualità, ma non per demerito mio; semplicemente ho usato un cellulare da 2 megapixel.
Buona visione.



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14 novembre 2006

un genio sconosciuto


Solo l'altro ieri ho scoperto che il 28 agosto scorso è morto Philip "Pip" Pyle, uno dei più grandi batteristi del panorama musicale britannico anni '70.
Il bello è che nessuno ne ha parlato. Forse perché tali e tante sono le mistificazioni nel/del mondo dell'Informazione, che non ci si rende conto di quanto sia fondamentale celebrare questi (apparentemente) perfetti sconosciuti.
Pensateci bene, se ciò accadesse, maggiore sarebbero la vastità e la scelta della cultura a disposizione, e maggiore sarebbe la qualità percepibile, con un corollario convincente di spontanea selezione naturale. Se i giovani d'oggi ascoltassero più musicisti e più generi musicali, crescerebbero culturalmente e intuirebbero con maggior facilità i bluff e i buffoni. E non per forza dedicandosi alla cosiddetta musica "colta", ci mancherebbe.
Fino a un ventennio fa, per le radio inglesi era fatto d'obbligo proporre almeno un 30 % dal vivo della musica trasmessa. Il che costringeva gli artisti a cercare l'eccellenza, a migliorarsi e a studiare. Altrimenti perché abbiamo cicli su cicli di invasione musicale britannica? E perché l'industria musicale del Regno Unito è così (in)credibile? Aggiungeteci il fatto che da sempre in quelle scuole viene insegnato l'abc di almeno uno strumento base, e che per i protestanti la musica e il canto favoriscono l'avvicinarsi al mistero divino...
Pip militò in numerosi gruppi musicali della cosiddetta Scuola di Canterbury che determinò un filone essenziale della musica britannica degli anni '70, stanco dei bigliettini da viaggio dei Beatles, pronto invece a lasciarsi andare alle ricerche minimaliste, agli esperimenti di Miles Davis e alla dodecafonia. Un misto di jazz, rock e musica contemporanea segnato comunque da un languoroso rispetto per la melodia, accompagnato e a volte preponderato da un'assoluta ricercatezza nel tessuto compositivo.
I migliori di quegli anni furono: Gong, Caravan, Hatfield and the North, Soft Machine, Keith Tippet Centipede, i secondi King Crimson... Pip (in)segnò un batterismo fatto di pulsioni e di contrappunti, assolutamente all'avanguardia. In più era uomo gioviale e entusiasta, pronto a discutere e a mettersi sempre in discussione.
Ritrovare quei capolavori (tradotti poi in cd) potrebbe sembrare difficile, ma se avete pazienza e voglia il negozietto di appassionati sotto casa vostra potrà darvi una mano. Altrimenti andate a Bergen, Norvegia, dove ne ho trovati a mucchi, sperperando quasi un mese di stipendio. Certo: il volo costa, l'albergo pure, ma Pip merita questo ed altro.