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17 gennaio 2024

JERUSALEM di William Blake

Alla seconda parte dell’ultima stagione di The Crown sembra mancare un perno narrativo, forse a causa dei ripetuti e continui strappi nella vita reale della famiglia reale (scusate…).

Se la direzione della fotografia continua ad essere meno convincente degli elevati standard dimostrati nelle prime stagioni, il livello di scrittura è sempre di qualità: tra i momenti gustosi, spiccano gli scambi tra la Regina e un Tony Blair antipatico e borioso come nella realtà.

La scena in cui le componenti il Women's Institute lo biasimano per il suo egocentrico parlare solo di politica, è preceduta da un bellissimo brano cantato all’unisono da tutte le donne presenti: Jerusalem.

Il titolo originale è And did those feet in ancient time (1804), e fu scritto da William Blake come proemio del suo poema Milton. La musica e l’orchestrazione di Edward Elgar (da brividi) sono successive (1916), e lo resero in pochissimo tempo uno dei brani più amati dagli inglesi in generale - e dalle femministe in particolare (anche se è improprio definire “femminista” il WI).

Uno dei momenti più noti recita:
Bring me my Bow of burning gold / Bring me my Arrows of desire / Bring me my Spear: O clouds unfold / Bring me my Chariot of fire!

Questo esaltante “carro di fuoco” ispirò scientemente il titolo originale del bellissimo film Momenti di gloria (1981), ambientato in parte a Saint Andrews (mirabile cittadina scozzese dove risiede anche l’Università frequentata dal Principe William).

Considerato che il film parla di Olimpiadi, la celebre colonna sonora - che contiene anche Jerusalem - fu (volutamente?) affidata a un greco, il compianto Vangelis, e fa venire voglia di vincere, di divorare il mondo.

A latere (1): nella discografia di Vangelis, figura anche un curioso LP intitolato Heaven and Hell (1975), omaggio a un altro libro di William Blake, The Marriage of Heaven and Hell (1793), in cui si parla anche di doors of perception, allegoria che ispirò ad Aldous Huxley il titolo della la sua autobiografia lisergica (1954), che a sua volta ispirerà Jim Morrison per denominare il suo complesso The Doors (1965-1973).

A latere (2): nella scaletta dei concerti di Emerson, Lake & Palmer figurava spesso una versione di Jerusalem perlomeno audace


25 luglio 2019

l'assenza di Rutger Hauer

C'è una curiosa costante nelle interpretazioni più riuscite di Rutger Hauer: l'assenza. No, non voglio fare il saputellone che spara ca@@ate a raffica; però penso a certi suoi titoli e ho trovato questa costante che mi ha colpito.
Ne "I falchi della notte" era un cinico terrorista, con un'assenza di umanità e di empatia che lo caratterizzano all'inverosimile. Anzi, sono convinto che se fosse stato girato da un regista meno caciarone, sarebbe stato un film dignitoso.
In "Osterman Weekend", l'assenza di fiducia tra tutti i protagonisti tiene in piedi un thriller decisamente pedante. Paradossalmente, il fatto che il regista fosse anche un raffinato autore, ha reso lenta e stanchevole l'intera vicenda . 
"Ladyhawke" è un film dolcissimo e romantico al punto giusto. L'assenza di contatto tra i due amanti è una costante che si dipana solo alla fine, con un finale forse grossolano ma pur sempre zuccheroso. Andrebbe proiettato nelle scuole per dimostrare quanto sia possibile rendere palpabile la sensualità senza indugiare in tette e scopate. 
In "The Hitcher" torna l'assenza di umanità, ma segnata anche da un'elegante empatia dissimulata, resa possibile dalla consueta gamma di non-espressioni di Hauer: poche smorfie ma tanta profondità. A pensarci bene, è un film di formazione; se la regia fosse stata autorale, sicuramente parleremmo di capolavoro di genere.
"La leggenda del santo bevitore" dimostra tutte le capacità espressive di Hauer. La regia è pesante - e lo è anche il sopravvalutato libro di Roth; però c'è qualcosa che resta nello spettatore, forse perché questa volta l'assenza è della stessa realtà, offuscata dall'etilismo decadente del personaggio principale ormai morente.
No, non ho dimenticato "Blade Runner", che cronologicamente andrebbe tra i primi due titoli citati. 
È che dentro questo meraviglioso capolavoro ognuno di noi ha lasciato il cuore, l'anima, un'intimità difficile da rendere a parole.
Essere androidi come Batty, con la voce di Sandro Iovino, quel modo quasi erotico di Sean Young di accendersi la sigaretta (etereamente perfetta fino a quando Ford non le spettina orrendamente i capelli), le musiche eccellenti di un musicista generalmente ovvio (Vangelis), una fotografia che segna il cuore, odori e rumori e suoni e sensazioni... il perdurante dolore dell'assenza di anima negli androidi (ma anche negli uomini); dolore muto ma asfissinate che pervade ogni istante di un film che definire "perfetto" è dire poco.
La famosa scena della pioggia - improvvisata da Hauer poco prima delle riprese - porta con sé ogni destino, ogni respiro.
E adesso che Hauer se n'è andato, nell'anno in cui è ambientato il film, mi viene da pensare che il film sia vero, reale, palpabile. Ho quasi paura di andarlo a rivedere per l'ennesima volta.

30 novembre 2014

parlando con Roger Waters di The Endless River dei Pink Floyd (magari)

Roger, permetti una parola
Se vuoi parlarmi di "quello lì", scordatelo
Lo vorrebbero tutti...
Allora, smamma
Aspetta, vediamo come posso conquistarti... se ti dicessi che considero Amused To Death un ottimo lavoro?
Lo è; quindi, non attacca
Se ti dicessi che ho ascoltato più volte Ça Ira?
Chi è che non l'ha ascoltato?... poi, però bisognerebbe vedere se gli è piaciuto... lasciami in pace, su
Scontrosetto, eh? In fondo devi a noi il tuo successo
"Noi", chi? Forse siete voi che dovete ringraziare me perché ho creduto nei Pink Floyd più dei Pink Floyd stessi
E allora perché cacciasti via Richard Wright?
Perché gli volevo bene, e non potevo accettare che si comportasse come si è comportato
Beh, e come si è comportato?
Wright è stato uno dei più grandi tastieristi pop e rock degli anni passati, e nessuno glielo riconoscerà mai
Eppure "quello lì" gli ha dedicato Endless River
Facile, ti dico, l'ha fatto con le clip avanzate di Division Bell
Vero, però gli ha riconosciuto l'importanza che aveva
E allora perché non l'ha difeso in vita?
Per contratto?
Vero... ma con i soldi che abbiamo guadagnato grazie a "voi", "quello lì" avrebbe potuto combattere di più per Wright, non credi?
Allora, se ti dicessi che amo Animals più di The Dark Side Of The Moon?
Saresti l'unico... insieme a me, ovviamente. E perché ti piace tanto?
Non so dirlo di preciso. Però è uno di quei lavori dei Pink Floyd in cui amo perdermi maggiormente, in cui sembrate ben amalgamati, in cui ognuno dice la sua individualmente ma nello stesso tempo insieme all'altro
Quindi, mi confermi una sindrome da Beatles?
Io i Bitols non li sopporto, troppo sopravvalutati... però chi di voi due era John Lennon?
Eh, bella domanda. Guarda, io credo che a noi sia mancato il Paul McCartney della situazione, uno capace di saper vedere in prospettiva le cose che facevamo, senza quelle sovrastrutture borghesucce alla John Lennon. Ringo era Mason (guarda caso, stesso strumento); Harrison era Wright (stessa indole); "quello lì" ed io sembravamo più Lennon che McCartney. Si provava a essere McCartney, ma ci mancava l'attitudine della prospettiva
Forse è per questo che ad un certo punto vi siete fermati, ripetendovi all'infinito?
Brutta domanda, ma forse vera... Cosa è 'sta roba in sottofondo?
Things Left Unsaid
Da quella cosa con il tipo al timone?
Sì, dall'ultimo dei Pin...
Mi ricorda quel momento sospeso, proprio a metà di Close To The Edge degli Yes... sai, quando tutto si ferma, prima che riprenda la vocina da chiesetta provinciale di Anderson? Ecco, Things Left Unsaid mi ricorda quel brano
Vogliamo andare oltre?
Sì, ma in cambio voglio il tuo Laphroaig, il quarter cask...
Ma costa quasi 200 euro!
Waters commenta "quello lì"? Waters vuole il tuo quarter cask.
Ascolta allora la successiva: It's What We Do
Ma dimmi tu: hanno preso Welcome To The Machine e ci hanno infilato dentro il Bolero finale da Shine On, una di quelle cose che solo Wright sapeva fare e che nessun critico del cavolo colse
Questa è di transizione, s'intitola Ebb And Flow
Roba inutile, sento. Spesso facevamo questi giochetti solo per godere di una parte più rilevante di diritti d'autore
Ok, ma è sempre composta da Gil... "quello lì" e da Wright
Non vuol dire nulla, credimi. Il mondo dei diritti d'autore è una trappola a cielo aperto
Questa s'intitola Sum

Come prendere la seconda parte di Echoes e buttarci dentro Sheep. E questo dici che è nuovo? Voglio la mia parte, diamine!
Andiamo oltre, dài, non ti scaldare. La quinta s'intitola Skins
E che ci faccio? Di nuovo Echoes, ma che incontra questa volta Saucerful Of Secrets... che poi fu un'altra cosa felice di Wright, altroché. La versione dal vivo, in Ummagumma puoi sentire la migliore, non ha mai reso onore alle idee di Wright... fu "quello lì" ad imporsi con un oooooooh del cavolo
La successiva s'intitola Unsung
Breve e inutile, scommetto che l'ha composta Wright e "quello lì" l'ha inserita solo per i diritti di cui sopra
Segue Anisina... Che mi dici di questa?
Sembra Baby Can I Hold You di Tracy Chapman ammucchiato dentro Us And Them e infarcito con un arrangiamento orchestrale da Comfortably Numb
The Lost Art Of Conversation?
Ah, bella... Meravigliosa! Peccato sia breve. Questo è il Wright che ci invidiavano tutti, persino Barrett
Senti, visto che ci siamo: ma è vero che Wish You Were Here è dedicato a lui... tutto l'LP, intendo
Uhm, che risposta vuoi che ti dia? Barrett ci è sfuggito di mano più di quanto tu creda: ne siamo stati responsabili, e forse carnefici della sua disfatta... anche se sono convinto che "quello lì" possa dire di più di quanto non abbia mai fatto prima... cosa è 'sta cosa di Morricone in sottofondo?
Non è Morricone, è On Noodle Street... pure il titolo ci somiglia, eh?
Bah, inutile, veramente inutile. Caruccetto, ma inutile
Night Light?
David Sylvian spiccicato. Quasi mi trovo in imbarazzo per loro
I Pink Floyd, intendi?
NON ESISTONO PIÙ, lo vuoi capire: sono FINITI!
Ok, scusa... andiamo oltre. Questa s'intitola Allons-Y (1)

Identica a Run Like Hell, né più ne meno... non mi piacque allora e non mi piace adesso: e questa è una brutta copia, peraltro stanca
La successiva s'intitola Autumn '68... che forse chiude il cerchio con Atom, non trovi?
Può essere... è pure carina. Ma da un momento all'altro mi aspetto che arrivino Popol Vuh, Herzog, Aguirre... sai, questo cinema così? Come s'intitola questa cosa che segue?
Allons-Y (2)
Ecco, "quello lì" mi ci ha messo roba tipo Mike Oldfield che straparla con Michael Jackson citando Run Like Hell. Ma come gli viene in mente?
Ecco Talkin' Hawkin'
Bah, 'sta storia delle parole computerizzate mi stava bene quando la feci io con Radio Kaos. Ma poi basta, no?
Veramente è la voce di uno scienziato strafamoso e superimportante, però disabile al 1000%
Guarda che lo sapevo, eh! E non faccimo i Lennon pietosetti, che con me non attacca. Non mi dice nulla di nulla, punto! Dài, cosa abbiamo poi?
Calling
Guarda che hai sbagliato: questo è Vangelis!
No, mi dispiace: è Calling dei Pink... di "quello lì", insomma... La successiva s'intitola Eyes To Pearls
[silenzio]
[silenzio] 
[Waters inizia a parlare con toni glaciali]
Qui c'è Barrett, qui certe idee di Animals e qui la mia Set the Controls for the Heart of the Sun! Lo sai che è l'unico brano registrato con noi cinque che suoniamo tutti insieme? Porca miseria, Gilmour mi sentirà, eccome se mi sentirà... questa cosa non è sua! È dei PINK FLOYD!
[evito di fargli notare che ha finalmente chiamato per nome "quello lì"]
Quanto manca ancora alla fine di questo strazio?
Solo due brani, dài. Il primo s'intitola Surfacing
Anche questo sa di già sentito: Sheep e Poles Apart triturate insieme; solo che queste sono le bucce, e non la polpa
L'ultima è l'unica cantata. S'intitola Louder Than Words
[silenzio]
Bah... aveva una gran bella voce. Gliela dovevo ritoccare sempre, altrimenti mi diventava solluccheroso. Hai mai sentito i suoi tre lavori da solista? Brutta voce lì, eh? Quando stava con noi [già, ha detto "noi"], gli tiravo fuori una gran bella voce. Brutta la canzone, pesante il ritornello, pessimo assolo... lui, che con quella chitarra mi ha spostato le montagne, qui ha buttato giù giusto una cacchetta di piccione
Insomma, mi sembra di capire che questo The Endless River non ti sia piaciuto
Questo "cosa"?
Abbiamo ascoltato insieme l'ultimo dei Pink... di "quello lì", e tu l'hai commentato in cambio del mio whisky 
Io non ho ascoltato nulla
Uhm... mi racconti di Animals, ti va?
Mi sorprende che ti sia piaciuto
Te l'ho detto, più di Dark Side e Wish You Were Here messi insieme 
Credo che questo sia l'inizio di una bella amicizia
Speriamo. Però io sono filoisraeliano; tu, no
Nessuno è perfetto