Film notevole questo
Il discorso del re.
Ricco di sostanza e di gusto sofisticato ma mai zuccheroso, segue una parabola narrativa perfetta e ben delineata.
Regia sobria, recitazione precisa (meglio vederlo in inglese),
fotografia mai invadente e ben misurata,
tempi narrativi da manuale.
Ad essere petulanti, mi sovviene una sola domanda: che senso ha
selezionare le musiche di Beethoven e Mozart per i momenti topici della trama?
Voglio dire: la
Settima Sinfonia e il
Concerto Imperatore del
tedesco Ludovico van,
Le Nozze di Figaro e il
Concerto per clarinetto e orchestra dell'
austriaco Mozart, sono tra le pagine più sublimi della Storia dell'Uomo.
Ma se si voleva dare totale dignità alla forma e alla sostanza della vittoria di Re Giorgio VI contro la sua balbuzie, enfatizzandola con musiche precise, perché rivolgersi a compositori contestualmente del "nemico"?
Certo, la tradizione musicale britannica non è altrettanto potente. Giusto Purcell ha fatto qualcosa di analogo ai due supereroi sopra citati (e non scomodiamo Händel, perché era di origini tedesche): però in questi casi ci si
deve spremere, o scrivendo componimenti originali o andando a scovare qualcosa di meno noto, però nazionalistico e comunque intenso.
Insomma, il film è bellissimo: ha però questo neo musicale che proprio non riesco a digerire. Il regista se ne farà una ragione...?
Per la gioia degli appassionati, ecco il discorso originale:
E questo è il trailer del film: