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30 dicembre 2015

Kurt Elling rispetta Sinatra a #UJW23

Voglio bene a Kurt Elling. Mi piace il suo modo di avvicinarsi alle note: ci gioca, le forza, le sfida, ma sempre rispettandole fino in fondo. Lo aspettavo al varco di questo omaggio a The Voice, e mi sono divertito molto; soprattutto perché Elling non ha scimmiottato l'inimitabile, ma ha reso inimitabile la propria voce. Un esercizio di stile arduo perché denso di legittima arroganza e di doverosa umiltà.
Le esecuzioni più riuscite: I Only Have Eyes For You, Fly Me to the Moon, Lover (Love Me Tonight), I'm Glad There Is You, April In Paris, The Lady Is A Tramp... ma, soprattutto, un I Remember Clifford in un sorpredente a cappella senza microfono, senza orchestra, col pubblico già uscente... da brividi, veramente da brividi.
Professionali ed eccellenti all'inverosimile i componenti la sua band, da Stu Mindeman (pianoforte e Hammond cristallini), John McLean (la chitarra giusta al momento giusto), Clark Sommers (contrabbasso sornione), Kendrick Scott (drumming terremotoso ma anche sofisticato).
Qualche appunto da fare, invece, all'orchestra, a volte in affanno, a tratti addirittura fuori tono, non ha vissuto con la dovuta serenità una serata che ha regalato grandi emozioni. Sembrava intimorita, se non troppo attenta a non deludere il mostro sacro che intanto gigioneggiava col pubblico.
Da segnalare la disinvoltura del sempre bravo Dan Kinzelman (collante quasi invisibile ma necessario) e l'ottima tromba di Mirco Rubegni (che dovrebbe avere molto più spazio, anche se il suo strumento è già affollato di mostri sacri).

29 dicembre 2014

Giovanni Guidi Rebel Band "Remembering Charlie Haden" a #UJW22

Gran bel modo di omaggiare uno dei più grandi musicisti dell'era moderna. La Rebel Band diretta da Dan Kinzelman ha regalato 90 minuti abbondanti di ottima musica tenendo sempre bene in vista la bussola estetica del compianto Charlie Haden.
Le due guest star hanno assolto al meglio il proprio ruolo di richiamo: Giovanni Guidi ha suonato quasi in disparte, con disincantato rispetto nei confronti dei compagni meno noti al grande pubblico; Gianluca Petrella ha dato il meglio di sé ma senza strafare.
Nella Rebel Band da segnalare - oltre all'ottima direzione - la tromba in stato di grazia di Mirco Rubegni (il trono di Bosso comincia a vacillare, insomma), la briosa batteria di Stefano Tamborrino, il sapiente baritono di David Brutti.