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08 maggio 2012

#Hunger, lezione di politica

Hunger è un film intenso, dai tratti quasi "ovvi" quanto necessari (specie nelle crude, asettiche e "artistiche" scene di violenza), che però andrebbe analizzato in una parte che quasi risulta impercettibile: il lungo dialogo tra l'ottimo Fassbender e Liam Cunningham (nella parte del prete); roba veramente di qualità, e utile per capire molte cose.
A volte, cioè, questi momenti di alta sceneggiatura - apparentemente statici (è pur sempre un pianosequenza di 17') - restituiscono pensieri e considerazioni che vanno al di là del tema di partenza.
Il dibattito tra i due, infatti, parte da un presupposto che ha sempre valore da che esiste l'uomo: fino a che punto vale la pena lottare per qualcosa? "La mia idea è molto semplice: e per questa vale la pena di combattere a costo della vita", dice Bobby Sands. Cioè: per difendere un principio di libertà assoluta, sei disposto a negarla con la privazione della tua esistenza?
La cosa interessante è che il prete dibatte con strumenti tutt'altro che religiosi, preoccupandosi più delle sorti della lotta che della vita del singolo uomo. Cioè: che significato politico avrebbe la scelta di Sands? Le conseguenze sarebbero quelle sperate, oppure la Tatcher continuerebbe nel suo comportamento strategicamente corretto (dal suo punto di vista, è ovvio)?
Anzi, per cercare di spostare l'ago della conversazione verso lidi più furbi, il prete utilizza l'arma impropria del dolore che la scelta di Sands causerebbe ai suoi famigliari, specie a suo figlio. Un rimando all'egoismo che quasi condividiamo mentre assistiamo allo scambio, e che poi/però ci fa vergognare di averlo condiviso.
Interessante notare come anche l'oggettiva identità cattolica dei due non venga mai usata come bandiera (vivaddio, verrebbe da dire), quasi fosse cosa scontata e/o implicita e/o inutile. Certo è che la potenza evocativa di questo dialogo costringe il pubblico a parteggiare per l'uno o per l'altro, indipendentemente dalle convinzioni di partenza (e dalla pessima traduzione in fase di doppiaggio).
Un dialogo, insomma, che andrebbe ripetuto nelle scuole e nei consessi dei nostri partiti (anche dei farlocconi a 5Stelle) perché riassume nitidamente la necessità della chiarezza, del documentarsi e documentare, del sapere quando è giusto agire in un modo anziché in un altro, di essere pragmaticamente proiettati nel futuro prossimo... insomma, un esercizio di intelligenze a confronto, che merita veramente rispetto e considerazione.
Sicuramente "vince" Sands, non tanto perché sappiamo "come va a finire", ma perché l'allegorico racconto del cavallo sembra più convincente, il giusto compromesso (se di compromesso vogliamo parlare) tra la poesia della lotta e la prosa della quotidiana fatica per amministrare le conquiste.

08 febbraio 2011

ciao Gary Moore

It is with deep sorrow and regret, that we have to announce that Gary Moore passed away while on holiday in Spain last night.


Our thoughts are with his children, family and friends at this sad time.

Gary Moore, RIP

1952-2011


20 agosto 2009

il monologo perfetto

Vaffanculo io?
Vacci tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita!
In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle.
In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina.
In culo ai sikh e ai pachistani che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti, puzzano di curry da tutti i pori, mi mandano in paranoia le narici! Aspiranti terroristi... e rallentate, CAZZO!
In culo ai ragazzi di Chelsea con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul gay channel!
In culo ai bottegai coreani con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica, sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano, tornate da dove CAZZO siete venuti!
In culo agli ebrei ortodossi che vanno su e giu per la 47 nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell'Apartheid.
In culo agli agenti di borsa di Wall Street che pensano di essere i padroni dell'universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora! Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita! E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino? Ma fatemi il CAZZO di piacere!
In culo ai portoricani, 20 in una macchina e fanno crescere le spese dell'assistenza sociale e non fatemi parlare di quei pipponi dei dominicani, a loro confronto i portoricani sono proprio dei fenomeni!
In culo agli italiani di Bensonhurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant'Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi sperando in un'audizione per i Soprano.
In culo alle signore dell'Upper-ESide, con i loro foulard di Hermes e i loro carciofi di Balducci da 50 dollari, con le loro faccie pompate di silicone, truccate, laccate e liftate, non riuscite ad ingannare nessuno VECCHIE BEFANE!
In culo ai negri di Harlem, non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno 5 passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita 137 anni fa! E muovete le chiappe!
In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con 41 proiettili nascosti dietro il loro muro di omertà! Avete tradito la nostra fiducia!
In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla chiesa che li protegge non liberandoci dal MALE, visto che ci siamo ci metto anche Gesù Cristo: se l'è cavata con poco, un giorno sulla croce, un weekend all'inferno e poi gli alleluja degli angeli per il resto dell'eternità! Provi a passare 7 anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin-Laden, a Al Qaeda e quei cavernicoli retogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, gli auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre 72 puttane ad arrostire a fuoco lento all'INFERNO! Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!
In culo a Jakob Elinsky lamentoso e scontento, in culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza.
In culo a Naturelle Riviera, le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena. Mi ha venduto alla polizia! Maledetta Puttana!
In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri, inneggiando ai Bronx Bombers.
In culo a questa città e a chi ci abita, dalle casette a schiera di Astoria, agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alfabeth City alle case di pietra di Park Slow e a quelli a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano che bruci fino a diventare cenere e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
No, no... In culo a te, Montgomery Brogan, avevi tutto e l'hai buttato via, brutta testa di CAZZO!