Visualizzazione post con etichetta iPod. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta iPod. Mostra tutti i post

03 dicembre 2009

è morto Eric Woolfson


Porca puttana, questa non me la doveva fare: l'autore/cantante di una delle canzoni pop del bisecolo che amo di più (forse LA preferita) ci ha lasciati a soli 64 anni!
Eric era la vera anima dell'Alan Parsons Project, con una delle voci più interessanti che la forma canzone abbia mai avuto, con la rara  e nitida capacità di saper cantare cose profonde in contesti tutt'altro che sacri, dotato di una rara intelligenza e di una formazione che gli consentiva di saper spaziare abilmente tra tessuti classicheggianti, idee sperimentali e rigidi schemi tipicamente commerciali.
Alcune playlist hanno scritto cose inesatte su di lui e sul progetto che condivideva col Parsons: preferisco rimandarvi a una sua intervista dove si dimostra arguto e profondo, o a questo fan club ricco di aneddoti e curiosità.
Questa sera appena entro a casa accendo l'iPod e mi sento tutte le sue canzoni: forse qualche lacrima sgorgherà; sicuramente mi verrà un magone grosso così.
So long, Eric, so long.

19 agosto 2009

i segreti di un piattino

Spesso l'iPod si ferma dove meno t'immagini, e neanche sai il perché.
L'altra sera abbiamo mangiato in un pub di Acaya (l'unico). Ci sembrava buono. Oltretutto mi aveva colpito la musica di sottofondo, una scelta raffinata che credo mai ritroverò in nessun locale: l'intero "A Saucerful Of Secrets" dei Pink Floyd, compresa la bellissima e sperimentale omonima suite strumentale!
Il tutto guarnito dalla visione del tramonto ai piedi del Castello.
Ma il cibo penoso e il costo esagerato hanno rovinato l'incantesimo.
Però quel momento musicale, in quel contesto poi, e con Silvia accanto, mi rimarrà sempre impresso. Chissà perché.
Stamattina ho ripreso l'iPod dopo due giorni: si era fermato proprio su "A Saucerful Of Secrets" dei Pink Floyd.

18 agosto 2009

Bach in Central Park

Sicuramente avrete nel vostro iPod la rara "Passione secondo Matteo" di Johann Sebastian Bach. Figuratevi se non ce l'avete.
Altrettanto sicuramente avrete il "Concert in Central Park" di Simon & Garfunkel.
Ora: dal primo ascoltate il corale "Erkenne mich, mein Huter", e dal secondo "American Tune".
Identici, no?

17 gennaio 2009

dio massobrio

No, non è una bestemmia: è il nome del chirurgo che ha rimesso a posto la mia zampa.
Sembra il padre della Bristow di Alias, ma meno alto. Mani esili, profumo di qualità, altero ma umile, torinese ma cortese e tutt'altro che falso, grande dialettica ma misurata e ironica.
Soprattutto spiega, ascolta e incoraggia.
Sembra duro, ma ha un cuore grosso come la frattura che mi son fatto... quindi VERAMENTE grosso.
Veniamo al tecnico. Tra una cosa e l'altra 2 placcone in titanio per tibia e perone. Una ventina di viti e vitarelle ciascuna. 2 chiodi, presa iPod e allaccio wireless compresi.
Tempo stimato di sicuro recupero: tre mesi.
Possibilità di riprendere a pedalare: entro l'anno.
Possibilità di recuperare anche il ginocchio: remote ma possibili.
Signori, il 7 ero nella merda. Ora ne puzzo solo un po'. Da lunedì ritorno, e comincerà la grande risalita.
Forza Juve, Forza Obama, forza mia moglie, Forza Me... E Forza anche voi che leggete.

26 novembre 2008

l'eretico

Ieri pomeriggio ho avuto l'ardire di seguire i consigli di Cucù Silvio, consumando 240 euro nell'acquisto di un iPod da 120 giga. È vero, professo il Lato Oscuro della Forza affidandomi a Windows, Job mi sta sulle scatole, il suo culto ancor più, ma l'iPod è meglio degli altri lettori mp3.
Cerco di metter ordine nella mia musiteca e ti becco questo pezzo di Morgan/Bluvertigo che non ricordavo più.
I testi fanno impressione, il brano pure.


Solo perchè non credo al mito del casto voto eterno, anzi
desidero ingozzarmi con il seme del peccato
Cristo a voi non appartiene lui, era troppo santo
quella notte insieme a voi con i chiodi in mano c'ero anch'io
E allora basta con giovani porci
rossi in faccia neri in testa, ricchi in tasca
Basta con giovani porci
rossi in faccia neri in testa, sporchi e basta
E poi mi dicono che sono L'ERETICO
io, l'epicureo
E poi mi dicono che sono L'ERETICO
io, l'epicureo
Solo perchè non mi professo detentore di chissà quale verità
Ma non per questo sono vuoto o privo di morale
Ho principi molto saldi, non prego per dolore
E' molto comodo invocarlo solo quando ci fa soffrire
E allora basta con giovani porci
rossi in faccia neri in testa, ricchi in tasca
Basta con giovani porci
rossi in faccia neri in testa, sporchi e basta
E poi mi dicono che sono L'ERETICO
io, l'epicureo
E poi mi dicono che sono L'ERETICO
io, l'epicureo
E poi mi dicono che sono L'ERETICO
io, l'epicureo
E poi mi dicono che sono L'ERETICO
io, l'epicureo
Ah, io, l'epicureo
Ah, io, l'epicureo
E poi mi dicono che sono L'ERETICO
io, l'epicureo

20 luglio 2007

l'avevo detto io

Segnalo in leggero ritardo la micidiale intervista di Erri De Luca al Magazine del CorSera, dove presenta una sua rilettora del Don Chisciotte ma dove anche sostanzialmente replica la clamorosa intervista concessa a Sabelli Fioretti qualche anno fa: parlerò di Lotta Continua quando le carceri saranno vuote e le acque veramente calme.Fossi un PM aprirei un fascicolo contro quest'ottimo intellettuale: se sa qualcosa, che parli; se non sa niente, che cessi una volta per tutte queste pesanti affermazioni allusive. Non fanno bene alla sua intelligenza, non fanno bene alla Storia della nostra povera Italia.


Per qualcuno è roba passata (ma allora dite a un deportato che lo fu anche la Shoah), per me gli anni '70 non lo sono. Questo è un passaggio nodale della famosa intervista a Sabelli Fioretti:
L’ultima che hai detto è: «Vi diremo la verità quando ci restituirete i corpi di Sofri e di Bompressi».
«No. Quella è stata un’utile semplificazione tanto per fare un po’ di casino come è abituata a fare, attraverso i titoli, la tua professione».
Dacci l’interpretazione autentica.
«Si potrà parlare di quegli anni quando non ci saranno più prigionieri. Quando saremo tutti liberi potremmo sapere la verità su Calabresi».
Fai capire che sai chi ha ucciso Calabresi.
«Io questa frase non l’ho pronunciata. Se lo avessi voluto dire lo avrei detto».
Tu lo sai chi ha ammazzato Calabresi?
«Preferisco non risponderti. Non mi sento libero di parlare di questo».
C’è il pericolo di mandare qualcuno in galera?
«Anche: ne parleremo quando non avrà più rilevanza penale».
«Sapere chi ha ammazzato Calabresi è importante».
«Questo Stato lo ha già stabilito una volta per tutte. Chi è il mandante, chi l’esecutore. Lo Stato sta già a posto per Calabresi, come per Moro, ma quello che si vuole sapere, ed è una curiosità sana, è qualcosa di più sulle motivazioni, su quello cui la verità giudiziaria non può attingere: la verità storica, una verità che racconti le ragioni dei vinti».