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15 maggio 2012

L'invasione è vicina? Ne parlarono in molti

Irritato com'era dal fatto che ogni volta che diceva essere qualcuno tra il pubblico rispondeva non-essere, un attore scespiriano invitò il saputello del momento a continuare lui sul palco per perpetuare quel delizioso monologo - un monumento della pura dialettica, va detto.
Ecco, quand'ho fatto cenno ad alcuni che questi cosi che invadono la principali città italiane sono il prologo dell'invasione, subito mi hanno risposto i-baccelloni!!!!... dico io: ma non avete capito la serietà del fenomeno?
Innanzitutto, a cosa servono questi cosi (per Madre Natura intendo)? A nulla! Orbene, esiste il nulla in Natura? No!
E poi, avete fatto caso a quanta gente vi guarda strano quando siete per strada? Sono aumentati!
Io non dico che ci sia qualcosa di strano. Semmai c'è qualcosa di strano.
Però, se proprio vogliamo fare i saccentoni, di situazioni simili se ne sono viste nel cinema. Qualcuno si è ricordato del Terrore dalla sesta luna del mio Heinlein. Il libro era più ficcante; il film, meno (anche se servirà a Fleming per rubare qualche caratterizzazione per il suo James Bond). Solo che in questa storia gli alieni hanno attitudini comunque emotive; i-baccelloni!!!! proprio non lo erano. Anzi.
Il soggetto originale era un romanzo del 1955 di Jack Finney, che sostanzialmente finisce con la fuga de i-baccelloni!!!!. Ottima scrittura, trama decisamente ficcante.
Il primo film che smanazza la suddetta trama è L'invasione degli ultracorpi. Classe 1956, ha come regista il "lanciatore" dell'Eastwood più tosto, il grande Don Siegel, regista definito "difficile" solo perché coerente fino al midollo (insomma, non avrebbe mai lavorato per Berlusconi, come fanno SavianFazio, per dire). Finale possibilista, forzatamente aggiunto dalla produzione, che nulla toglie però all'allarme urlato dal povero disgraziato di turno (il cui protagonista ritroveremo tra una riga, in un delizioso quanto sanguinolento cameo).
A questo segue Terrore dallo spazio profondo. Classe 1978, è una sorta di film d'autore, perlomeno nella forma (ottime inquadrature; sceneggiatura in linea). Ci sono pezzi da novanta tipo Donald Sutherland (che ritroveremo nella Sesta luna sopra citata; allora è un vizio), Leonard "Spock" Nimoy, Jeff "La mosca" Goldblum, e quella povera disgraziata della Veronica Cartwright che avrebbe dovuto poi essere la Ripley di Alien, ma la Weaver aveva i genitori che coproducevano Scott, e Scott si piegherà al cambio di protagonistessa. In questo Terrore, si vede esattamente quello che sta accadendo a Roma e Milano: questi cosi che fluttuano nell'aria e invadono una metropoli anonima quanto superamericana. Quando gli umani contagiati ("replicati", va detto... replay, ripley, la Cartwright ci era già vicina) diventano amimici e asentimentici repliche di noi, per riconoscere chi non è infetto lo indicano cominciando ad urlare in maniera che ancora oggi fa fare tanta cacchetta al sottoscritto. Finale amarissimo, com'era giusto che fosse in quegli anni di riflusso (esofageo).
Urla che ritorneranno strascopiazzate nel ridicolo reremake del sopravvalutato Abel Ferrara. Classe 1993, Ultracorpi, l'invasione continua mischia i due episodi precedenti, aggiungendo due cosucce niente male ma sviluppate pessimamente: il tutto si svolge in una base militare... cosa strategicamente logica, come lo sarebbe anche invadere una megametropoli, anziché i paesini di Villaggio dei dannati - libro meraviglioso! - proposti due (forse tre) volte, nel 1960 e nel 1995. E poi i bambini sono stronzettini anzichésì. Finale aperto ma paraculo, che lascia il tempo che trova.
Ultimo, e per fortuna!, è l'orribbbole Invasion. Classe 1997, vede il quasipolacco Daniel "Bond" Craig posseduto e poi redento da Nicole Kidman, perché lei capisce tutto, intuisce tutto, e trova la soluzione all'invasione nebulizzando un sottoprodotto del suo silicone zigomale sulla città ormai infetta. Alla fine, vissero tutti felici e contenti, tranne lo spettatore addormentato.
Ma allora non ve ne siete accorti? Guardate l'escalation delle trame: si passa dalla denuncia al volemosebene. Sì, ci sono parentesi come la doppia Cosa dall'altro mondo (quella del 1951 e quella western di Carpenter), e vocazioni ammonitrici simili. Ma mai nessuna aveva detto chiaramente che è possibile invaderci togliendoci l'anima, il sorriso, lo scazzo, i sentimenti, l'odio, l'amore.
E la cosa sta accadendo. E io il 30 verrò visitato dall'otorino che forse è uno di loro e mi farà fuori perché sto parlando troppo.
Mi direte: proprio tu che sei ateo; tu, che curi il Canale Scienze per mamma Rai?
Appunto.


12 maggio 2012

sono nell'aria, sono ovunque: vogliono invaderci

In genere nei film accade sempre a ridosso di luoghi isolati, come se altri volessero sperimentare la propria forza su piccoli gruppi di persone, prima di sferrare l’attacco finale contro le grandi città.
Ma sono film menzonieri e faciloni (e quindi comodi per mascherare le verità) per due motivi: nei piccoli paesi tutti si conoscono, ed è facile riscontrare anomalie come anche unirsi per combatterle andando contro i microproblemi della quotidianità. Nelle grandi città, invece può accadere qualsiasi cosa e la gente è così egoista che si volta dall’altra parte. Potete infastidire una fanciulla come rapinare una vecchietta, e nessuno interverrà.
In più, colpire una grande città ha un tornaconto immediato, strategicamente parlando: una volta colpiti i gangli vitali di una capitale, immobilizzi un’intera nazione; e non ci vuole nemmeno un grande spreco di forze.
Per gli sconfitti, poi, riprendersi la propria città è sempre complicato, specie perché nelle grandi città le responsabilità sono così territorialmente divise e dipanate, che la gente proprio non sa cosa fare e come farlo. Insomma, un colpo ben assestato è più spendibile in seguito; sotto ogni punto di vista.
Andiamo più a fondo: se qualcuno volesse conquistare un paese senza farsi del male, come potrebbe agire? Be’, in Italia sarebbe facile, codardi e ipocriti come siamo. Ma facciamo finta che siamo italiani di pasta buona - quella dei nostri nonni: ebbene, per prima cosa dovremo sempre tenere a mente quel film di cui non ricordo il nome, in cui “loro” conquistano i buoni… entrandogli nella capoccia, nella coscienza, nell’agire.
Ed è quello che sta accadendo in questi giorni. E voi non ve ne state accorgendo!
No, non parlo di Berlusconi prima o di Monti poi: sono nullità in confronto, che peraltro abbiamo creato da soli, e che in fondo ci servono per piagnucolare, per promuovere gente altrettanto inutile come Grillo, Saviano, Vendola…
L’avete visto, in questi giorni nell’aria di Roma e Milano circola qualcosa di veramente strano e insolito, perlomeno in queste massiccie quantità: circola una sostanza stranissima, tipo lana di vetro, semiappiccicosa, che qualcuno scambia per resina di querce o platani… oggi il mare di Ostia ne era ricoperto, anche la via del Mare, anche i nostri polmoni.
Gli esperti non sanno cosa dire, tanto che non c’è un’occorrenza che sia una su google. Perché è un fenomeno “strano” che però accettiamo, anche senza conoscerlo; un po’ come la fanciulla molestata o la vecchietta rapinata di cui ho fatto cenno sopra.
Oggi, sguardo controluce, la quantità di questo pulviscolo era scioccante: migliaia, milioni di questi “cosi” affollavano l’aere, infastidendo persino gli insetti che si posavano istericamente sopra i bagnanti, subendo morte certa da ceffoni distratti
È da ottobre che mi cola il naso, si tappa sempre di più, non respiro. Uno dei migliori otorini di Roma mi sta seguendo da mesi, improvvisando cure e rimedi che si rivelano buoni per pochi giorni, ma poi il naso riprende a intralciarmi ogni respiro, il sonno, la vita sociale… non ne posso più. Il 30 maggio mi farà visitare da un esperto in materia per capire cosa mi sta accadendo.
Stiamo oltre la mia sarcoidosi; anzi forse proprio la sarcoidosi mi sta salvando la vita col suo sistema immunitario scazzato e incontrollabile. Evidentemente, da mesi ho dentro la testa qualcosa che si vuole espandere, che vuole conquistare la mia mente, la mia ragione…
Intanto questi “cosi”  volano ovunque, ed entrano in ogni dove. Sono già nelle vostre case, nelle vostre stanze, nei vostri letti, nei vostri cervelli.
Il 30 maggio prossimo verrò finalmente visitato dal superesperto… e ho paura: se è stato già sottomesso da questi “cosi”, mi ucciderà, simulando chissà quale incresciosa complicazione patologica.
Io so che l’invasione sta iniziando. 
Lo so. 
E vi ho avvertiti.
Poi, problema vostro…