Kathryn Bigelow è un piccolo grande genio: si sposta sempre in avanti, quasi disimparando quanto ha fatto prima, e rimettendosi sempre in gioco alla grande.
Zero Dark Thirty non è un film: sembra un documentario, sembra un'asettica novella ben documentata, con la sapiente e centellinata aggiunta di una tensione in crescendo che alla fine si manifesta in tutta la sua forza, senza dare scampo allo spettatore ormai arreso.
Eppure sappiamo tutti com'è andata a finire, conosciamo gli eventi quasi a memoria, ricordiamo certi fatti collaterali... ma non c'è niente da fare: la nostra regista riesce comunque ad inchiodarci sulla poltrona fino a quando Jessica Chastain non si lascia andare a lacrime più che legittime, sicuramente - e anche - allegoriche.
Ad averne di film così.
Ecco, il tema di fondo, però, fa male: può una democrazia difendersi anche con la tortura? Devo dire che in rete - perlomeno in lingua italiana - non ho trovato dibattiti sereni e intelligenti: o ci sono gli antiamericani che ragionano per schemi decisamente infantili, o ci sono i filoamericani che si affidano alla legittimità del risultato.
Sicuramente è un problema spinoso. Del resto, personalmente ho sempre reputato indecente questo tollerare formazioni politiche smaccatamente parafasciste: andrebbero fatte a pezzi, senza tanti tentennamenti. Eppure, il significato della democrazia sta anche nel tollerare simili bestie. Per cui, e insomma, la democrazia sa perfettamente che a volte va declamata virtualmente per poi essere rinnegata pragmaticamente.
La tortura ho consentito la cattura e l'uccisione di Osama Bin Laden. Trovare qualcosa di pragmaticamente democratico da contrapporre a questa reale realtà... è difficile.
Certo, i cialtroni seduti sul divano di casetta propria potranno dire che una democrazia è espressione degli elettori, e gli elettori eleggono persone, e queste persone possono fare scelte politiche sbagliate, e queste politiche possono anche portare all'11 settembre, e questo tipo di attentati si rivolge anche contro chi ha votato certe persone. Contorto, ma democratico, ma anche assurdo.
Per difendere la democrazia cosa bisogna fare, quindi?
Visualizzazione post con etichetta Dittatura illuminata. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dittatura illuminata. Mostra tutti i post
12 febbraio 2013
29 luglio 2010
il codice della strada di una dittatura illuminata
Naturalmente sono suscettibili di vostri suggerimenti... ma in eccesso, mai in difetto; altrimenti i puniti non avranno imparato un beneamato nulla.
Codesti rimedi, poi, non dovranno passare attraverso regolare processo; semmai andranno applicati appena constatato il reato.
A tutti i responsabili dei seguenti reati verrà comunque tolto il diritto di voto per due legislature (amministrative, politiche, regionali ed europee, ma in maniera indipendente l'una dall'altra).
Ai guidatori di monovolume sorpresi al cellulare, cinque giorni consecutivi di flessioni sulla sola mano destra, ritiro della patente per un anno, lavori socialmente utili per cinque mesi.
Chi ascolterà lo stereo ad alto volume verrà chiuso in una stanza per un anno intero accompagnato ininterrottamente dal vecchio jingle di Canale5.
A chi butterà una cicca dal finestrino verrà incendiata la casa.
Il ciclista che non tiene la destra o che occupa l'intera carreggiata coi suoi famigliari/amici verrà accompagnato sulle dune di Al Quesir in Egitto e dovrà ritornare nella città natìa senza aiuto alcuno.
Chiunque non rispetti le strisce pedonali verrà costretto dentro un'automobile da crash test, legato sul posto di guida, a correre a 100 all'ora contro un proprio caro a scelta (ovviamente legato ad un palo), con repentina frenata telecomandata a pochi centimetri dal malcapitato. Se dopo questo simpatico rimedio, il tizio dovesse ripetere il reato, verrà ripetuta la punizione, senza però fermare il mezzo al momento opportuno. Così forse imparerà qualcosa.
Il guidatore che ti sta appiccicato dietro senza rispettare la distanza di sicurezza dovrà vivere per un anno con un peso di cinque chili sul collo, tale da fargli venire una bella cervicale. Non potrà guidare per cinque anni neanche un monopattino, e gli verrà ritirata l'eventuale laurea conseguita, oppure abbassato al minimo consentito il punteggio conseguito alla Maturità.
Il cafone che lampeggia per farti scansare verrà chiuso in una stanza per un anno consecutivo sempre con un'immensa luce puntata sul viso.
Il deficiente che usa il clacson in maniera inopportuna sono io, e quindi non subirà punizione alcuna.
Il proprietario di un diesel sorpreso a riscaldare il motore verrà chiuso in una scatola per un giorno, il cui unico foro per respirare verrà messo accanto al suo diesel ovviamente acceso.
Chiunque uscendo dall'auto alle tre di notte continui a parlare con chi lo ha accompagnato a casa, verrà chiuso per una settimana dentro una stanza e 24 ore su 24 dovrà salutare se stesso riflesso su uno specchio.
Ai centauri che parcheggiano sui marciapiedi o intorno ai mezzi degli invalidi verranno sottratti i figli o l'eventuale partner per un anno, perderanno tutti i meriti acquisiti sul posto di lavoro, oppure dovranno accompagnare persone anziane e invalide per un periodo di cinque anni.
Ai centauri o agli automobilisti che sorpassano a destra verrà sottratta la patente, a vita. Poi, per un periodo di cinque anni: dovranno indossare una benda sull'occhio destro camminando al limite dei marciapiedi sinistri; negli autobus non potranno appoggiarsi agli appositi sostegni; non potranno rivolgere richieste di aiuto a chicchessia.
I centauri o gli automobilisti che supereranno i limiti di velocità dovranno camminare in ginocchio sui ceci per due anni, non potranno più guidare neanche le automobiline del nipote, dovranno accudire i famigliari delle vittime degli incidenti stradali o assistere le vittime sopravvissute. La durata di tali pene sarà in proporzione geometrica ai chilometri in eccesso.
A chi passa col rosso la pena di morte, ma dato che la dittatura illuminata è appunto illuminata, il colpevole subirà la totale sottrazione di ogni bene materiale ed economico.
Chiunque si renderà colpevole di un incidente subirà la pena stabilita dai parenti delle vittime.
Le ditte che non cureranno a dovere la manutenzione delle strade verranno sciolte, e i dirigenti costretti ai lavori forzati a Villa Literno per un periodo da cinque a dieci anni. I lavoratori omertosi, invece, dovranno risolvere le mancanze constatate; quelli che avevano cercato di fare qualcosa erediteranno gli appalti delle società colpevoli.
I sindaci e gli amministratori che non vigileranno sulle mille insidie che la strada propone, perderanno ogni possibilità futura di candidarsi, e anche la casa al centro di Roma e quello a New York. I figli verranno costretti a lavorare per due anni, sempre a Villa Literno, così impareranno a essere viziati da genitori così distratti per la cosa pubblica.
22 luglio 2010
ipotesi per una dittatura illuminata - il dovere di eleggere
Nella dittatura illuminata tutti devono essere responsabili dei propri gesti: chi non vota ha torto, sempre; anche perché la dittatura illuminata ha come eletti solo persone responsabili, efficienti e competenti; ergo l'elettore non può sottrarsi in alcun modo dal suo dovere.
Nella dittatura illuminata, quindi, il non far votare è in realtà una punizione che la stessa dittatura illuminata commina a chi è colpevole di un qualsivoglia reato. È ovvio che la qualità di una punizione debba essere commisurata alla qualità del reato ascritto. Ma la qualità di un reato non deve mai basarsi sulla quantità, ma sulla sua qualità morale.
Insomma: un ladro di polli e un evasore fiscale sono ambedue dei furfanti, ma vanno puniti ambedue, in modi differenti certo, sempre e comunque con l'aggiunta del togliere anche il diritto al voto.
Come può quindi una dittatura illuminata definire la distanza qualitativa tra due reati uguali ma non identici? Con una carta di identità a punti, di colori differenti, con sopra riportata l'entità dei pregi e dei difetti di una persona.
Evitando di trascendere in esempi personalistici (per dire: chi non si lava i denti purtroppo non può essere punito come meriterebbe), basti immaginare che in una dittatura illuminata la gente perbene decide come far fruttare al meglio il prato fiorito della democrazia pura: ogni gramigna comportamentale verrà quindi vista come un'onta da evitare o in casi estremi da estirpare. Sarà per primo l'artefice di un reato a voler evitare di ripetere certe mancanze, perché tale sarà il ludibrio che dovrà subire da non consentirgli più nemmeno di camminare serenamente per strada.
La prossima puntata parleremo del Parlamento di una democrazia pura, e di come la dittatura illuminata porterà il popolo a deciderne l'esatta configurazione sia visiva che politica.
Iscriviti a:
Post (Atom)