06 febbraio 2024

IL MONDO DIETRO TE

La trama de Il mondo dietro di te è ansiosa e ansiogena, anche se non ha guizzi o cali. Poi, dopo un’ora e poco più, sembra arenarsi in attesa del non-finale.

Una coppia con due figli passerà un weekend fuori New York, affittando una villetta d’élite poco lontano dalla Grande Mela. Proprio mentre salta la connessione internet, apparentemente per banali motivi tecnici, si presentano alla porta il presunto proprietario dello stabile e la figlia adolescente. Mentre la realtà intorno alla villetta comincia a perdere pezzi, il rapporto tra le due famiglie subisce continui strappi e connessioni, arrivando a un finale in levare che volutamente non risolve il dramma tecnologico (e militare) che si sta prospettando all’orizzonte.

A differenza di altri film sul tema, la regia e la direzione della fotografia puntano moltissimo sulla forma, tanto che in alcuni momenti è così bello il come viene raccontata la trama, da farci perdere di vista il cosa. Non è una colpa, per carità; però il film dura troppo e tanta bellezza formale sembra più un riempitivo che una cifra stilistica.

La scena da salvare è quella con le Tesla (non aggiungo altro), mentre qualche taglio qua e là avrebbe limitato al minimo il sospetto di approccio semplicistico a temi invece allarmanti che ci riguardano tutti e molto da vicino.

Se sulle scene con i cervi stenderei un velo pietoso, sulla scelta del regista di usare Friends come MacGuffin, Wired ha scritto questo (leggetelo dopo la visione)

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