Eppure, il film tratto dal romanzo “La strada” di Cormac McCarty ne manteneva il senso di sospensione. Con un altro linguaggio, per carità; con attori riconoscibili e dalla forte presenza che distraevano dal suono del dramma; con esigenze stilistiche concentrate più sull’evidenza che sulla sostanza… ma alla fine, la potenza evocativa coinvolgeva totalmente lo spettatore, lasciandolo pietrificato sulla sedia, dove il buio che lo circondava non era quello della sala, ma della sua totale impotenza di fronte alla verità.
In generale, non credo che libro e film debbano somigliarsi nella forma o nella sostanza. Libro e film si rispettano l’un l’altro quando mantengono il sapore della nostra reazione: è il nostro sentimento che dà senso a questo connubio; altrimenti, i due linguaggi non potrebbero mai conciliarsi.
Ebbene, de “La strada” è uscita recentemente anche una versione a fumetti, sceneggiata e disegnata da Manu Larcenet: un altro linguaggio ancora, ancor più difficile da conciliare con quello cinematografico e quello letterario (perlomeno quando si tratta di affrontare simili temi). Eppure, mantiene quel buio, quella sospensione, quel senso di impotenza di fronte alla verità: compratelo e ne riparliamo
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