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04 settembre 2024

LA FORZA E L'ASTUZIA [la battaglia di Salamina] di Barry Strauss (Laterza)

C'è qualcosa di straordinario in questo libro, che arriva lentamente, quasi di soppiatto, lasciando il lettore affascinato e quasi ammutolito. Non è solo la qualità della narrazione, la capacità dell'autore di tenere insieme il racconto e la realtà: è la Storia in sé, la caparbietà di un singolo eroe di saper vincere una battaglia leggendaria, in cui tutto era decisamente a sfavore, senza speranza.
Eppure, Temistocle riuscì a sconfiggere un esercito imponente, una flotta sterminata, un Re invincibile. Ma, soprattutto, riuscì a tenere coesi i greci, i loro nemici "minori", i loro alleati, arrivando addirittura a sacrificare temporaneamente Atene pur di vincere la battaglia più importante.
Giorno per giorno, attimo per attimo, scopriamo una storia nella Storia, in cui niente è bianco o nero, né tantomeno sfumato alla bisogna: ogni tassello della vittoria è frutto di compromessi e violenze, di errori e salti in avanti; un turbinìo di eventi che vale la pena leggere tutto d'un fiato.

ps: fossi in voi, lo leggerei dopo questo libro

27 agosto 2024

LA BATTAGLIA DI MARATONA di Peter Krentz (il Mulino)

La battaglia di Maratona è un punto di svolta per la cultura greca: secondo Peter Krentz, infatti, la multiforme civiltà che studiamo nei libri di Storia, diventa adulta dopo le battaglie di Maratona e Salamina.
La Grecia, insomma, diventa consapevole delle sue qualità militari, del suo poter andare oltre il dibattitismo che caratterizza(va) le democrazie, del suo presentarsi unita di fronte al nemico nonostante le mille identità di ogni singola città.
Un libro in perfetto equilibrio tra Storia, geopolitica, strategia militare, psicologia, mitologia e narrativa, dove tutto scorre in maniera chiara e disinvolta, con uno stile autentico e professionale.
E forse per la prima volta vengono spiegati in maniera fluida dettagli sulle armi, le armature, le usanze sia dei civili che dei militari, i pesi, le misure, gli spazi, le città, gli ambienti, la geografia; tutti elementi che aiutano il lettore a farsi un'idea di come si viveva, come si combatteva, cosa si costruiva, quali erano le differenze culturali e caratteriali tra i contendenti.
Non dico sia un libro che potrebbe piacere a tutti, ma che sicuramente è per tutti.
Per amor di polemica, credo andrebbe letto da chi, o per ignoranza o per malafede, insiste nel parlare di radici cristiane dell'Europa; al plurale, insomma. Quando, invece, persino un bambino delle elementari può capire che le radici dell'Europa sono multiformi e molteplici: pagane, romane, etrusche, fenice, celtiche, cinesi, persiane, islamiche, arabe, slave, iberiche, teutoniche, ebraiche, cristiane... e quindi, anche greche.
Ed è grazie alle sconfitte inflitte ai persiani dai greci in quegli anni così cruciali, l'Europa comincia a modellarsi in quella che diventerà dopo due millenni una multicolore identità che ancora oggi riesce a difendersi dalle parole in libertà di generali senza empatia e di politici senza cultura