Per uno juventino come me, parlare bene di un fiorentino è quasi una bestemmia, ma Giancarlo Antognoni merita una doverosa eccezione. Tra gli ultimi numeri 10 della Nazionale che io ricordi è stato quello più sobrio, elegante, mai fuori tono e sempre pronto a farsi leader senza tanti fronzoli o autocelebrazioni.
A differenza di altri suoi colleghi, utilizzava il suo individualismo solo per la squadra. Lui era la squadra, e la squadra era lui. Non ricordo una sola azione in cui non avesse già capito cosa stava accadendo intorno a lui. E che abbia avuto dei problemi con Agroppi è una nota di merito che aggiunge valore al suo modo di intendere il calcio.
Non ha vinto tanto, ma ha dato tantissimo sia al suo ruolo che al calcio più in generale.
Di lui ricordo due cose: il terrificante scontro con Silvano Martina, allora portiere del Genoa; il gol ingiustamente e marchianamente annullato contro il Brasile (guardate con quale compostezza reagisce contro il miope guardalinee), durante il Campionato del Mondo del 1982, alla cui finale vincente dovrà rinunciare per un tagliaccio orribile sul piede destro occorso durante un banale contrasto.
È un gran peccato che Della Valle non abbia mai pensato a un qualcosa di concreto per consegnare il suo nome alla Storia.
1 commento:
Che emozioni questo filmato...
Grazie
derca
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