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03 settembre 2025

ANORA, 'a noia

New York, Anora è una spogliarellista. Un bel giorno incontra il giovanissimo figlio di un oligarca russo, con cui consuma sesso a pagamento per qualche giorno. Finché lui le propone prima una gita di una settimana a Las Vegas; poi, addirittura di sposarla. Forse per calcolo, forse per amore, lei accetta, ma non ha tenuto conto dei di lui genitori, che rompono quel patto, riportando la ragazza indietro nel suo passato

Ho lasciato passare due mesi, sperando di cambiare idea.
Niente da fare, la penso sempre allo stesso modo: è un film brutto, pretestuoso, lento e piatto. E mi sono sforzato in mille modi per capire come mai abbia vinto così tanto e così tanto sia stato acclamato da pubblica e critica. Ma ancora non riesco a trovare il motivo. 

Qui non si tratta di gusti, ma di elementi oggettivi.
La trama è banale, dall'inizio alla fine.
Le recitazioni sono piatte e senza sfumature.
La regia, approssimativa.
La sceneggiatura si perde sempre più per strada, andando a raccattare rimedi narrativi che allunghino il brodo.
Il montaggio è dello stesso regista, quindi autocompiaciuto.
Direzione della fotografia, senza un filo conduttore.
La musica si salva, questo sì; ma è troppo poco.

Scommetto che tra qualche mese dimenticherete questo accrocchetto senza capo né coda.
Nel frattempo, un consiglio spassionato: se ancora non lo avete visto, passate oltre