Evitando accuratamente di buttare là fatterelli più o meno interessanti, Piovani scrive soprattutto per aneddoti, ogni tanto con il passo del pettegolezzo innocente, popolare ma senza essere snob, spesso con l'intenzione di portarci in profondità, oltre le parole e le biografie.
Ne scaturisce l'idea di una carriera sicuramente difficile, ma affrontata con coraggio e disincanto, con serietà ma anche col sorriso. Una carriera densa, invidiabile, ricca di opportunità mai trascurate, affrontate con una voglia trattenuta di masticare la vita, senza strafare, senza esagerare.
Bellissimi i momenti con Ennio Morricone, Federico Fellini, Fabrizio De André, Vincenzo Cerami, Roberto Benigni, sempre trattati con affetto e rispetto, spesso rappresentati nel loro lato umano, un po' scanzonato e un po' leggendario.
Confesso che non ho mai amato le musiche di Piovani; il che era un pessimo viatico per affrontare questo libro. Invece, ho scoperto il Piovani uomo, pensatore, sensibile, sincero e onesto. Non me l'aspettavo, e mi ha fatto molto piacere

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