Càpita. Ogni tanto càpita che mia moglie torni con me a casa. Intendiamoci: da bravo "quasi travet" io potrei staccare presto, ma se so che posso andarla a prendere, la cosa mi diverte e fa piacere. Tranquilli: qui lo straordinario è cosa così bassa che non insulto indirettamente il vostro canone pagato.
Fatto sta che appena arrivati a casa, la faccio scendere - così si riposa un po', e poi vado alla ricerca del parcheggio. Ora, cercare un parcheggio a Roma è cosa impossibile; a Testaccio, peggio. Un po' come cercare di spiegare alla Carfagna la differenza tra una sua idea e un serio discorso politico.
Fatto sta che l'altro ieri son riuscito a parcheggiare a soli 800 metri da casa mia. Una conquista, credetemi.
Mentre faccio per chiudere portelli e portelloni, la mia coda dell'occhio intravede qualcosa di impossibile. Più che "qualcosa", parlerei di qualcuno.
Apro parentesi brevissima: quand'ero piccolo credevo di poter diventare anch'io come la Torcia Umana dei Fantastici Quattro. Per cui, quando giravo per strada ed ero sicuro che nessuno potesse sentirmi/vedermi, urlano a squarciagola FIAMMA!!! augurandomi di emulare il mio eroe... ma niente da fare.
Ebbene cos'ho visto l'altro ieri?
Superman!
Non ci credete?
Guardate qua
Superman, Roma, lavoro, attore, Pasquale Putignano
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