Caro Ale,
come sai ho sempre pensato che hai un cervello fuori dal comune, ho sempre apprezzato ciò che dici e ciò che fai anche se non sempre le nostre visioni coincidono e ho un enorme rispetto e gratitudine per la tua lotta contro le discriminazioni, quelle verso i gay in particolare. Lotte che molti gay neanche si sognano di fare e cui tu invece, etero, dedichi tempo ed energie.
Ma stavolta mi sembra che chi non abbia colto il senso della vittoria di Vladimir e i salti di gioia dei gay (non solo romani) sia proprio tu.
Da sempre contro certo tipo di tv, lo dici tu stesso che sei partito prevenuto, non apprezzando il fatto che un ex parlamentare si sia prestato ad un simile spettacolo.
Ma non dimentichiamo che Vladimir è dal mondo dello spettacolo che proviene; avresti dovuto opporti allora anche alla sua scesa in campo politico. Ma anche allora ti avrei ricordato che Vladimir a suo modo aveva già fatto politica, in anni e anni di movimento gay. Il fatto è che se uniti in modo intelligente, politica e spettacolo possono andare d'accordo.
Ricordo ancora, ad un Pride di tanti anni fa, il discorso più forte dal palco: era di Vladimir e indossava un vestito da torta con tanto di candeline! D'altronde anche il Pride, cui tu hai partecipato più volte, unisce l'anima della festa a quella della rivendicazione politica.
Tornando a Vladimir e all'esultanza dei gay per la sua vittoria, posso assicurarti che il popolo GLBT tutto non si è mai sognato di vedere finalmente terminate le varie forme di discriminazione cui è soggetto con la vittoria in uno show tv.
Se realmente credi questo, ci fai veramente stupidi.
Esultiamo non perché una transgender abbia vinto, ma perché una transgender che ha sempre lottato con noi ha vinto. E Vladimir ha continuato a "fare politica" anche all'interno dello show. Ha banalizzato? Certo, ma ha anche reso il transgenderismo (e in generale l'omosessualità) più "normale", avvicinando forse il favore della gente comune ad un personaggio atipico come Vladimir.
Nota bene, ho detto "personaggio" e non "persona": il gay vicino di casa magari rimarrà sempre il "frocione del secondo piano", perché quello non è uno della tv, quello rimane il depravato che è, quello contro cui Ratzy continua ad inveire.
O magari invece no, mi sbaglio, e la signora quando lo incontrerà in ascensore gli farà pure i complimenti per la vittoria di Vladimir (è successo).
È vero, certa tv è pessima e omologa e banalizza tutto. Ma combatterla così com'è è impossibile, credo. La mia idea è invece che la si possa adattare ai propri scopi e renderla più "intelligente" o più "utile" lavorandoci dal'interno.
È quello che ad esempio fa "Blob", programma a te vicino, da anni: fa denuncia, satira e politica utilizzando nient'altro che la stessa tv. Non dico che Vladimir abbia raggiunto i livelli di Blob, per carità. Però qualcosa ha fatto, se tanta gente per la strada ne parla e sempre in toni entusiasti. E non credo sia un caso ad esempio che l'altra sera su RaiDue abbiano dato "Transamerica".
Il problema, Alessandro mio, non siamo noi gay che siamo contenti che una transgender dichiarata (è la prima volta) abbia vinto un programma tv, ma al contrario i politici che il giorno dopo l'hanno chiamata per presentarla alle elezioni europee. Quello sì che è avvilente e che dà un quadro squallido della politica italiana.
Un'ultima osservazione: tu dici "personalmente non vedo alcuna differenza tra te e me, perché a me quello che fai dentro la camera da letto m'interessa nulla, niente, non mi riguarda. A me interessa la tua probità, la tua correttezza, il tuo senso civico. Se ci dovessimo mettere lì a stabilire le qualità di una persona in base alle sue scelte sessuali, saremmo veramente messi male"
Bellissime parole. Ma sono i pochi a pensarla così.
I problemi dei gay sono dovuti proprio al fatto che la gente dice "gay" e pensa a come e con chi scopi.
Perché credi che fare coming out sia così difficile?
Anche per questo: essere giudicato in base ad una parte così intima di te.
Un abbraccio
Luca
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