Non ho mai amato né la danza né tantomeno il teatro (che ho studiato e visto per tre lustri).
Almeno fino a quando non venni a sapere che la Bausch avrebbe interpretato a suo modo John Cage e Philip Glass.
Mi fiondai a prenotare i migliori posti disponibili: la mia passione per questi due grandi musicisti avrebbe superato tutte le mie resistenze.
E fu così che capii quanto avessi perso fino ad allora: la Bausch cambiò ogni prospettiva, riuscì a cavalcare i silenzi e a rispettare le note come se non ci fosse nessuno sul palco.
Una sfera di pura arte si impossessò di tutto il teatro. E quando la magia finì, fu veramente difficile alzarsi da quel privilegiato trono a forma di polverosa poltrona.
Dopo quell'esperienza sono spesso ritornato a teatro, ma mai sono riuscito a ritrovare quelle sensazioni.
So long, Pina, so long.
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