Siamo in una stazione ferroviaria della peggiore periferia campana. Il puzzo di birra e merda ammorba l'aria, sfidando la fisiologica freschezza che frizzeggia in tutta la zona.
Una zia è in compagnia di due bellissimi fanciulli, maschio e femmina, in quell'età che ondeggia tra infanzia e pubertà. Devono controllare l'orario del treno che la porterà a Roma.
Sulle panchine gruppi accaldati di esseri umani: una dolcissima coppia di senegalesi con un batuffolo di figlio sulla carrozzina, due studenti scottati da un week end di sole, tre individui circondati da birre e impunità.
Purtroppo il pannello degli orari è proprio sopra loro. I nostri protagonisti sono quindi costretti a passare accanto ai tre ubriachi che cominciano a fissarli genericamente, per poi concentrarsi morbosamente sul bambino.
Sono sguardi espliciti e volgari che provocano imbarazzo anche a chi assiste a distanza, e la signora li percepisce, come li percepisce il nonno reduce dal parcheggio. Lo scambio di occhiate è violento, e per non spaventare i due bimbi, la signora abbandona con nonchalance quel teatro di guerra non combattuta. Il nonno difende le retrovie e l'accompagna al binario segnato.
I tre riprendono a bere. Il capostazione li evita accuratamente, e per tutelare la sua futura incolumità si guarda bene dal chiamare il 112.
I tre conquistano il punto della vittoria pisciando impunemente proprio all'altezza del cartellone. Poi oltrepassano i binari a si impossessano di una panchina: la coppia che la stava occupando preferisce andare più giù, restando in piedi ma circondata da sguardi perlomeno civili.
Arriva il treno. Tutti a Roma. Tranne i tre che continuano a bere e a barcollare a ritmo di treni in transito.
È una situazione limite che avremo visto o vissuto decine di volte. Non c'è paranoia o razzismo: semplicemente il Male tende a manifestarsi sempre più con esplicita facilità.
Il brutto è che anche a noi questo Male insinua pensieri pericolosi. A chi non verrebbe l'istinto di cavare gli occhi a una simile feccia? A chi non scatterebbe l'impulso di risolvere la questione con un bagno di sangue?
Poi però scatta la Civiltà e ci fermiamo, augurandoci che i politici che votiamo trovino le giuste leggi che tutelino e premino i buoni, e impediscano ai cattivi di nuocere.
Questa destra sciatta ha semplificato la soluzione con leggi da dittatura nazistoide. Ma almeno restituisce la falsa sensazione di saper partecipare al disagio dei giusti.
Ma come reagisce invece questa cialtronica sinistra vuota e salottiera? Come si è comportata finora?
aggiornamenti:
pubblicata da Repubblica con qualche leggera ma innocua modifica
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