Manca poco, veramente poco, e si parlerà dell'anniversario di Woodstock l'"evento" musicale per eccellenza, svoltosi a Bethel una piccola città rurale nello stato di New York, dal 15 al 18 agosto del 1969.
La prima volta che vidi il film celebrativo (con un giovanissimo Scorsese dietro una delle cineprese) fu a metà degli anni '80, con mia sorella, al Mignon, un delizioso cinema dalle parti di Porta Pia.
Mi restarono scolpiti nella memoria The Who, Santana, Jimi Hendrix e mille altri, di cui magari allora non conoscevo nulla. Mi restò ancor più colpita la mia indole di ascoltatore: mi piaceva tutto, ma proprio tutto. Non riuscivo, cioè, a fare delle scelte, a trovare qualcosa di più interessante o gradevole: erano tutte note formidabili, eterne, possenti, prodigiose. Un'esperienza unica, che mi aprì tantissime porte.
In questi giorni di celebrazioni più o meno forzate, vi consiglio alcuni acquisti, magari esosi, ma sicuramente fondamentali. Elliot Tiber ha scritto un libro di poche pagine - Taking Woodstock - in cui racconta la sua esperienza di quasi-organizzatore e privilegiato spettatore. Un testo prezioso e commovente.
Da questo Ang Lee ha tirato fuori un film di cui si parla a corrente alternata, ma che ancora non è arrivato da noi. Staremo a vedere.
Il cofanetto dvd celebrativo lascia veramente a bocca aperta, a partire dalla vellutata confezione. Tra i gadget inutili ma commoventi: la riproduzione di piatti e fazzoletti di carta o plastica su cui gli spettatori hanno scritto di tutto, copie anastatiche dei biglietti, ristampa del Life dell'epoca, una toppa con il simbolo di Woodstock, un'immagine lenticolare che cambia a seconda della prospettiva da cui la osservi (ne avevamo gustata una analoga nel confanettone di Blade Runner). Insomma: un giocattolone per adulti mai cresciuti.
Ah, dimenticavo: ci sono molte ore in più di musica rispetto alla primitiva versione cinematografica, oltre che alcuni making of veramente interessanti.
Vi lascio con un frammento video particolare. Tra le convocate ma non pervenute al concerto figura Joni Mitchell. Per banali motivi di traffico (e che traffico!) non poté presentarsi per eseguire le sue canzoni, soprattutto quella che aveva scritto apposta per l'evento. La fecero propria Crosby, Stills & Nash. Eccola qua:
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