È un film leggero, inevitabilmente leggero, e quando si è leggeri si è sapientemente capaci di dire cose profonde con disarmante sincerità, col sorriso tra i denti e una coscienza che viene sopraffatta con arguta lentezza.
Così è Tra Le Nuvole, una commedia dolceamara o una tragedia totale. Dipende dai punti di vista. Certo è che Giorg Cluni recita perfettamente, lavorando su quel concetto di "sottrazione" che a molti riempie la bocca e che in realtà nessuno saprebbe spiegare bene. Tanto vale vedersi questo film per capirlo, e lasciarsi andare, appunto e perché Cluni recita leggero e vivace, tenendosi dentro quel tanto che basta, senza tralasciare nulla ma senza mostrare niente: sensazioni e sentimenti che in genere nella vita normale volano via in un incanto, lasciandoci però il cuore madido di delusioni.
Tra Le Nuvole ha una trama sin troppo ovvia, addirittura precisa negli stacchi narrativi, come anche nella struttura del montaggio, coerente e intelligente quel che basta. La musica c'è, ma non aggredisce; la fotografia è di maniera forse, ma proprio per questo suo essere così professionale, consente di vivere al meglio la proiezione.
E una volta tanto, piace dirlo, il doppiaggio è intelligente, perché al servizio della trama e non del gigionismo dei doppiatori (Pannofino è ormai inscindibile con Cluni, pur essendo grande grosso e barbutone).
Da non perdere i titoli di testa, in sincro con il brano di apertura: se il vostro vicino ci sblatera sopra, dategli una bella gomitata anche da parte mia.
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