Tu sei come il vento e io come il leone. Tu crei la tempesta, la sabbia punge i miei occhi e la terra è arsa. Io ruggisco e ti sfido, ma tu non mi senti. Però fra noi c'è una grande differenza: io come il leone devo rimanere nel mio posto; tu come il vento non sai mai quale sia il tuo posto...Io a Sean Connery gli voglio bene, perché quando dice Bond, Giems Bond c'ha quella faccia da bastardo che vorresti essere tu. Non gli puzza mai l'alito, non ha mai una giacca stropicciata, scopa da dio ma lo fa come svogliata cortesia, spara sempre con noncuranza e guida l'auto pensando ad altro. E se sei più grosso di lui, della virtù se ne frega, e ti ammazza con il mezzo meno coraggioso possibile.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché quando faceva Zardoz non era ridicolo col pacco bene in vista e una trama che faceva pena. Recitava come una patata lessa, ma da lui lo accettavi e anzi volevi somigliargli.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché quando scocca l'ultima freccia in Robin e Marian ti vengono i lucciconi e odi la parola fine che arriva subito dopo.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché rende Highlander veramente immortale, e dopo che è morto il film fa schifo e ti alzi e te ne vai.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché nell'Uomo che volle farsi re speri sempre che arrivino i nostri per salvarlo poco prima che i cattivoni lo ammazzino abbattendo il ponte su cui s'è rifugiato fieramente.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché scribacchio i miei romanzi aspettando sempre che un Forrester come lui mi dia i suggerimenti giusti.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché se i comunisti fossero come lui in Caccia a Ottobre Rosso avremmo vinto la guerra fredda e saremmo tutti orgogliosamente sovietici.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché lui è il papà che tutti vorremmo avere, non solo Indiana Jones.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché mentre mia madre pagava il biglietto per vedere l'ennesima replica di Dr No, a Turone annullavano un gol regolare e la mia Juve avrebbe poi vinto lo scudetto.
Io a Sean Connery gli voglio bene, perché le sedie delle sale parrocchiali erano dolorose, c'era gente che fumava, bimbi che correvano, e io in bilico sulla seggiola a bermi quel fantastico mondo del cinema da cui ancora oggi non riesco a sottrarmi.
La vita che vivo è noiosa, attendo sempre e solo che faccia buio in sala, e che Sean Connery mi guardi dallo schermo per dirmi
Com'è bello questo posto! La mia foresta... È una cosa viva. E io amo la vita... e sto pensando a tutta la gente che ho fatto morire. Non ho mai perso una battaglia. Ma con che risultato? "La giornata è nostra", diceva sempre Riccardo Cuor di Leone, ed era già domani. E ieri, dov'era andato?
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