Il più banale è stato l'uso del "noi abbiamo detto questo, ma anche voi avete detto quest'altro", tipico di chi non ha argomenti e gioca al rilancio coprolalico.
Poi ci sono stati quelli che non hanno commentato, nonostante per ruolo istituzionale avrebbero dovuto comunque dire qualcosa, perlomeno per rispetto della forma (Renzi ha preferito indignarsi per il sospetto doping giamaicano).
Infine, ci sono quelli come Filippo Facci (un'espresione labiale, una garanzia) che ha twittato:
E' che un po' lo sembra davvero, un orango.Affermazione grave, gravissima, che non ha subito le doverose reprimenda da chi doveva, se non da Alessandro Gassmann, che ha risposto così
— Filippo Facci (@FilippoFacci1) July 15, 2013
@FilippoFacci1 non ti do del razzista...lo sei.Le intenzioni di Facci, cinicamente fighette e provocatorie, sono note e chiare da tempo, e in questa circostanza vengono ben riassunte da una blogger
— Alessandro Gassmann (@GassmanGassmann) July 15, 2013
.@GassmanGassmann e con questo anche il razzista .@FilippoFacci1 ottiene i suoi momenti di vergognosa celebrità...Il discorso potrebbe conludersi qui.
— NicolettaBricBeccari (@Nicoletta_b) July 15, 2013
Nel senso che in un paese civile, Filippo Facci avrebbe perso immediatamente tutti i suoi follower, e l'Ordine dei Giornalisti lo avrebbe espulso - o perlomeno sospeso.
E, se avessero avuto le palle, i direttori dei periodici dove collabora, lo avrebbero messo alla porta seduta stante.
Così dovrebbe accadere nei paesi civili.
Qualcuno obietterà che Filippo Facci ha espresso la sua balorda opinione in un ambito privato. Potrebbe anche essere vero. In realtà, il razzismo è razzismo.
Punto.
NON è un'opinione più o meno privata.
Ergo: comunque un personaggio simile andrebbe punito con gli anticorpi che una democrazia seria e civile dovrebbe avere. Così come Calderoli doveva dimettersi - o essere dimesso - anche l'uscita di Facci andava - e va - punita.
E, invece, nulla.
Anzi, ne ilPost ha rincarato la dose con un intervento ben oltre la provocazione gratuita, che si basa su principi che nulla hanno a che vedere con l'orribile tweet di partenza.
Non solo il direttore Luca Sofri continua e continuerà ad ospitare Filippo Facci, ma ha tolto ai lettori la possibilità di commentare un simile testo.
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