24 gennaio 2022

I PERFEZIONISTI di Simon Winchester (Hoepli)

Simon Winchester è un autore conosciuto anche dai lettori Adelphi, perché ne rappresenta appieno quell'afflato di bibliotechismo senza confini che tanto caratterizza la creatura del compianto Calasso: basta leggere i suoi "Atlantico" o "Il professore e il pazzo" per rendersene conto.
In questo caso, invece, è stato ospitato dalla prestigiosa Hoepli (quella del "Primo avviamento alla conoscenza della radio" che tanto caratterizzò la mia infanzia), per un motivo implicito, almeno secondo la mia presunzione: questo splendido "I perfezionisti" è molto tecnico, forse troppo. Attenzione: NON è un difetto. Ma se poco poco vi fidate delle mie recensioni, tenete conto che potrebbe avere dei momenti per pochi eletti o comunque per addetti ai lavori. Personalmente, ci sono passato comunque sopra; ma c'è chi, invece, potrebbe restarci impantanato.
Si parla di: John Wilkinson, con il ferro ebbe un rapporto quasi sentimentale; Joseph Bramah, inventore della stilografica, dei bariloni per tenere la birra fresca, dei lucchetti, dei contabanconote; Henry Maudslay, con il suo micrometro arrivò quasi all'accuratezza assoluta; Honoré Blanc, padre del fucile moderno; Joseph Whitworth, introdusse lo standard di misurazione delle viti; Rolss-Royce e Ford, due modi opposti di concepire l'automobile; Frank Whittle, inventore del motore a reazione; Leitz Oskar Barnack, ovvero la Leica, la macchina fotografica più migliore ancora assai; Jim Crocker, "aggiustò" il telescopio Hubble; il GPS; i chip moderni.  
Da leggere più e più volte la prefazione: la differenza tra accuratezza e precisione sono la chiave per comprendere meglio questo libro, ma anche per vivere meglio nel mondo del lavoro e della propria quotidianità.

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