“Un libro-mondo, o forse un libro-mente, l’autoritratto di un artista che non ha paura di seguire la propria intelligenza ovunque lo porti”: così si conclude la sinossi ufficiale di questo libro. Ma dimentica di dire una cosa: è un libro che Ribot ha scritto per sé stesso. E a volte non va bene scrivere solo per sé stessi… come in questo caso.
Conosco Ribot grazie alle sue collaborazioni con Tom Waits, David Sylvian e Vinicio Capossela. Ho avuto modo di ascoltare uno dei “suoi” generi e il suo progetto per wha-wha + orchestra, è un ottimo produttore e un incredibile arrangiatore, sa restituire ai committenti le esatte soluzioni… ma ciò non toglie che questo libro non funziona. Mi spiace, ma proprio non funziona.
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