Ho un rapporto naturale con l'acqua e a detta di molti ho una confidenza con le regole del nuotare (e dello snorkling) che tanti impiegano lezioni per impararle. Evidentemente in un'altra vita ero un pesce.
Le onde poi mi affascinano terribilmente.
Ricordo quelle di Capo Verde: alte, potenti, quasi si fermano a mezz'aria, per poi schiantarsi nello spazio di pochi metri. Ne ho provata una sul mio collo che ancora me la ricordo: tale fu il botto e il mio fulmineo scomparire tra i flutti, che parte dei bagnanti si spaventò. Figuratevi la mia signora.
Qui a Barbados, invece, le onde son alte, ma lunghe. Hanno nella risacca una forza incredibile, che per fotografarle mi dovevo letteralmente mettere in ginocchio, per non perdere inquadratura ed equilibrio.
Onde che arrivavano fino agli ombrelloni, giocando spesso con sandali e periodici letti svogliatamente.
Onde che ho cavalcato in bilico sul mio ventre con il buggy board . Roba che se prendevo il punto giusto arrivavo fino alla reception; altrimenti venivo avvitato dentro un turbinìo di alghe e schiuma.
Onde che ho visto in azione nel nord dell'isola, dove l'Oceano ti ricorda che è lui il padrone e che tu non puoi far altro che rispettarlo e venerarlo.
Ci eravamo fermati nel punto più burrascoso dell'intera area. Intorno poca gente, ben lontana dalla risacca. C'era un ciuffo dimenticato di vegetazione verde. Ci abbiamo posato sopra la nostra sacca. Una bambina aveva il permesso di giocare, ma ancor più lontana dagli elementi.
Io vado con la mia macchina a immortalare un'onda alta tre metri; dalla parte opposta, la mia signora fissa tanta maraviglia con quel suo viso radioso che non troverete mai nell'Universo... un urlo disperato: la bambina è stata letteralmente presa per i piedi, rivoltata e poi rimessa in piedi da una timida onda "anomala". Il nostro zaino corre verso chissà dove, ghermito da quei pochi centimetri di lunga risacca. È rimasto miracolosamente intatto. Pure la bambina; anche se il giorno dopo si rifiuterà di nuotare tra le tartarughe.
Adoro le onde, adoro l'acqua. Magari quella bambina un po' meno.
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