Nel frattempo segnalo come l'autore della foto incriminata abbia diffuso commenti meno aggressivi, ma sicuramente poco convincenti, non tanto per quello che ha ammesso (la foto non era inedita quindi va squalificata) ma per quello che non ha scritto.
Sostanzialmente (cito il tipo): Riguardo l’accusa di ritocco, vorrei chiedere alla Giuria, e ai detrattori, quale è il confine oltre il quale una foto viene definita ritoccata. Sono certo che nessuna delle foto del concorso è stata inviata così come è uscita dalla macchina fotografica, quindi il concetto di ritocco va rivisto, sennò si dovrebbero rifiutare tutte le foto inviate.
Signore e signori, ecco l'italiano medio, in tutte le sue grazie e giustificazioni.
Forse io sono un emerito coglione, ma tutte le foto che scatto non vengono mai ritoccate. Se sbaglio, pazienza, mi resta il ricordo; se non sbaglio - magari! - le faccio vedere agli amici. Quindi, finora, nessuno ha mai visto le mie foto :-)
Ma per restare nella replica del tipo, mi sconcerta questo suo ammettere implicitamente che il ritocco faccia parte integrante del mondo della luce. Domanda banale banale: è Fotografia?
Be', chi frequenta questo blog sa come la penso su queste cose, e soprattutto quanto ci abbia rimesso più volte con questa mia integrità ad ogni costo, tanto addirittura da essere deriso e isolato in molte occasioni.
E, credetemi, non solo non mi ci crogiolo sopra, ma mi fa male perché è sempre più triste constatare come certi principi, certi dogmi laici (consentitemi quest'ossimoro), siano ormai una chimera di pochi deficienti come il sottoscritto.
Certo è che se da una parte mi spacco dalle risate per certe goliardate, dall'altra resto basito dal folgorante silenzio del mondo dell'Informazione, quello ufficiale, quello che arriva anche a casa della casalinga di Voghera.
Ho provato a contattare un giornalista che mi aveva recensito a suo tempo sul Corriere della Sera, mi ha risposto che si era divertito a leggere la pagina dei commenti (Repubblica l'aveva già cassata...); ingenuamente ho fatto presente ad Augias che un evento del genere non poteva passare sotto silenzio... ancora una volta silenzio.
È come se un triste evento del genere debba spegnersi nell'indifferenza generale. È vero, ci sono troppi interessi dietro, ma così non si fa altro che alimentare il qualunquismo, i vecchi adagi di sempre.
Eppoi, che la fotografia sia finzione è un dato di fatto, ma che venga trasformata così crassamente in minzione fa veramente male, specie da uno scranno prestigioso come quello del National Geographic; roba che solo a pronunciarlo ti viene voglia di alzarti in piedi e controllare i brividi sulla pelle.
Qualcuno mi ha detto che nel mio essere ignoto e sconosciuto, ho comunque vinto (sarebbe la seconda volta che questo blog combina qualche guaio). Non credo che questo fatto vada letto così. Domani sarà tutto dimenticato... anzi, no: già che siete arrivati a queste righe, sapreste dirmi il nome del fotografo in questione?
2 commenti:
Ciao,
sottoscrivo quanto hai scritto in ogni singola riga.
Sono l'admnin di un Gruppo su Flickr chiamato National Geographic - by Italian People:
http://www.flickr.com/groups/ngbyitalianpeople/
Ti segnalo che ho copiato il tuo articolo nel nostro forum.
Spero non ti dispiaccia :)
ciao
*randa
...non ti scoraggiare Alessandro.
Questo è un bello scheletro che verrà spesso tirato fuori dagli armadi per fargli prendere aria.
A tutti quelli che si rammaricano per la pubblicità indotta del temporaneo vincitore si formulino questa domanda: " Sono orgoglioso di avere un padre ( nonno ) che ha agito così ? " " E' un esempio da additare ai miei figli? "
Ricordiamoci l'icona che si è creato ora e che per il futuro lo seguirà per sempre. Anche se diventasse Fra Cristoforo.
Dalle mie parti si dice " l'oi bu el ve semper a gala " " l'olio buono viene sempre a galla " ...impiegherà del tempo, ma viene sempre a galla.
Benjamin
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