Quando il mondo gira al contrario come in questi tempi, accadono cose che tu non t'aspetteresti mai, di quelle che dici che non è possibile perché a nessuno verrebbero mai in mente. E invece...
Prendete Milano. Sicuramente lì i cani li tengono al guinzaglio più che a Roma, dove veramente puoi fare il cazzo che ti pare.
Invece a Milano qualche limite c'è, almeno così dicono...
Un cane scappa dal guinzaglio del padrone, allampanato, vestito e profumato per bene, elegante e demodé al tempo stesso. Questo cane si precipita verso un altro cane, annusandolo, facendogli le feste, costringendo l'altro padrone a subire strattoni e continui cambi di marcia.
Tutto normale?
No, perché l'altro cane ha una bella croce sul fianco: accompagna un cieco, un non vedente insomma.
Voi che ci vedete - e per questo dovreste benedire ogni giorno diochenonesiste - che fareste?
Correreste verso il vostro cane, lo blocchereste a forza per poi chiedere scusa al cieco, magari tranquillizzandolo, offrendogli un caffè, accarezzandogli il cane-guida... gesti che verrebbero in mente a chiunque, giusto.
Tranne che allo stronzo protagonista di questa faccenda.
Non solo se n'è fregato dello spavento del non vedente, del suo continuo rischiare di cadere, delle sue urla di spavento, ma non ha fatto nulla per bloccare il suo cane, una volta compresa la peculiarità della situazione.
E quando mia moglie gli ha fatto notare il suo torto, il celebroleso le ha risposto: "un cane dev'essere libero di giocare...".
Mavaffanculo...
cani, padroni, Milano, Roma, Italia
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