Durante la discussione della tesi osai affermare che la Guerra del VietNam era stata persa prima grazie a Cronkite, poi grazie alle manifestazioni, solo alla fine grazie ai buoni uffici di Kissinger. "Orribile auditu", sentenziò una commissaria, "la televisione non può essere arbitra dei destini di una nazione!".
E già, nonostante fossimo già dentro al berlusconismo, la tipa era così fuori dal mondo da non aver capito nulla dell'importanza dei mass media.
Fatto sta che per me Cronkite è l'America. Non riesco ad immaginare un film senza il suo faccione uscire fuori dalla televisione del tinello della tipica famiglia wasp.
La morte di Cronkite è inconcepibile e inimmaginabile. Secondo me è ancora vivo: siamo noi che ci siamo trasferiti sul digitale terrestre.
So long, Walter, so long.
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