Il prete vanesio ed egocentrico ha colpito ancora.
Oddio (è il caso dirlo), preso com'è dalla sua smania di apparire, non si capisce bene se bisogna firmare questa lettera o quest'altra. Ma alla fine credo che neanche lui lo sappia.
Del resto scrive "contro" per definizione. Come se da ciò derivasse un'automatica patente di credibilità e di perfezione - o magari una scorciatoia diretta per il Paradiso (haivistomai); presunzione da cui fa finta di allontanarsi solo perché un filino della sua veste talare conserva ancora un pizzico di utile umiltà, resistendo debolmente all'abnorme dipanazione di arroganza di cui è intessuta.
Lo ricordate, no? Fece bloccare questo blog per vincolarlo a una raccolta di firme che cominciò subito a riscuotere successi.
Ma alla fine sarebbe venuto fuori giocoforza il nome del blog e non il suo (il mio? Figuriamoci...). Giustamente, insomma, avrebbe vinto l'idea di collettività che dovrebbe sempre ispirare iniziative come questa.
Per cui la sua bile rancorosa gli suggerì di deviare la raccolta su Arcoiris (la famosa tivvù "libera"... da cosa non è dato saperlo), che è un sito apparentemente generico ma invece profondamente individualista, di cui "Paolo Farinella prete" conosce almeno un responsabile.
Poi, e qui arriva il bello, ricopiò nevroticamente a mano (!) ognuna delle 604 firme già raccolte (non sto scherzando: ho un paio di mail che lo dimostrano) per trasferirle su quel sito, e cominciò a far girare il tutto solo a suo nome... quando però il web già sapeva che la raccolta era invece su minimAL.
Un ridicolo pasticcio pasticciato che però raggiunse il suo scopo: i mass media si rivolsero a lui, solo a lui, nient'altro che a lui, mettendo in secondissimo piano l'idea di una massa di gente che contestava liberamente e acriticamente qualcosa.
Il suo ego era finalmente soddisfatto. Onanismo presenzialista allo stato puro, già indegno per un prete, figuriamoci per uno che blatera di lottare per la Giustizia.
Dispiace solo che a dare la stura a un così tristo omino siano riviste pre(s)tigiose come MicroMega. La disperazione culturale della sinistra si intravede anche in questo: poche idee, nessuna capoccia, ci si affida anche al più scrauso dei pretini.
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