07 settembre 2009

SBB

I preconcetti avvolgono anche noi presuntuosi e moralisti.
Questa primavera avevo degli operai polacchi in casa, e figuriamoci se potevo immaginarli interessati a qualsiasi altra cosa che non fossero martelli, stucchi e vernici.
Un bel giorno il capomastro mi consegna un dvd di rock progressivo... polacco! Dall'alto della mia boria lo prendo promettendogli che appena avrò casa a posto gli darò un'ascoltata.
Ma ovviamente avevo già pronto il mio giudizio negativo. E, invece, accidenti: e chi poteva mai immaginare che gli
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fossero così interessanti!
Tenendo conto poi che il concerto è del 1979, e che quindi da quelle parti non si navigava certo in buone acque (e non credo che la musica occidentale arrivasse facilmente e in maniera eterogenea), sono rimasto fortemente impressionato sia dalla tecnica che dalle idee musicali.
A fare i pignoli mancava un buon produttore che sapesse sia contenere certe inutili lungaggini egocentriche (oltre che qualche citazionismo di troppo), come anche imporre scelte estetiche più incisive. Ma in linea generale la cosa conferma che il nostro eurocentrismo è duro a morire. Veramente duro.
Complimenti quindi a Józef Skrzek (il leader), Jerzy Piotrowski, Apostolis Anthimos, Sławomir Piwowar, Andrzej Rusek, Mirosław Muzykant, Paul Wertico (dico: già nella Pat Metheny Band!), Gabor Nemeth.


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